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Palaexpo, il Cda si dimette in blocco: arriva un commissario

I membri del Cda sostengono che l'inadempienza del Campidoglio rende impossibile lo svolgimento delle attività. La risposta di Marino: "Obiettivi non raggiunti"

Si è dimesso in blocco il Consiglio di amministrazione di Palaexpo di Roma, azienda che gestisce le Scuderie del Quirinale, il Palazzo delle Esposizioni e la Casa del Jazz, per conto di Roma Capitale. Tra le motivazioni contenute in una lettera indirizzata al sindaco Marino e al presidente del Collegio dei revisori dei conti si punta il dito contro il comune di Roma accusandolo di "inadempienza" in merito agli obblighi finanziari. Fatto che per i componenti del cda rende impossibile lo svolgimento delle attività.  

Il cda era composto da cinque membri ed era stato nominato nel marzo del 2014. A rassegnare le dimissioni Claudia Ferrazzi, Silvana Novelli, Claudio Strinati, Lorenzo Zichichi e il presidente Franco Bernabè.

"Ne prendiamo atto" hanno commentato il sindaco e gli assessori capitolini alla Cultura, Giovanna Marinelli e al Bilancio, Silvia Scozzese che annunciano la nomina immediata di un commissario "per garantire la prosecuzione delle attività programmate e contemporaneamente verranno definiti il nuovo assetto del Palazzo e il suo rilancio". Nella nota viene spiegata la situazione: "La situazione dal punto di vista dell'amministrazione è questa: il Comune di Roma, nell'ambito del piano di rientro dei conti, ha confermato la centralità della cultura tra i settori di intervento pubblico, indicando a ciascuna istituzione obiettivi mirati ad accrescere l'offerta anche in una razionalizzazione dell'impegno delle risorse pubbliche. In molti casi questo obiettivo è stato perseguito e raggiunto (è il caso dell'Opera, che ha accresciuto numero degli spettacoli, presenze e incassi). Per quanto riguarda il Palaexpo, la missione indicata era la stessa: tenere alto il livello dell'offerta culturale, accrescere le entrate dei biglietti, perseguire l'obiettivo di raccogliere accanto al finanziamento pubblico risorse di investitori e donatori privati. Prendiamo atto che questi obiettivi non sono stati raggiunti, pur dando atto al cda del lavoro svolto". 

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