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Regione, marito indagato. Si dimette l'assessore Paola Varvazzo

La lettera inviata ieri sera al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. L'accusa nei confronti di Marzio Micucci è di aver intascato una tangente da 30mila euro per velocizzare il pagamento di alcune fatture

La Giunta Rosa del neo presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti perde il primo pezzo. E' infatti di ieri sera la lettera inviata in via Cristoforo Colombo in cui l'assessore alla Politiche Sociali Paola Varvazzo annuncia le proprie dimissioni. Dietro l'abbandono dell'ex vice prefetto aggiunto le indagini della Procura di Roma aperte su Marzio Micucci, marito della Varvazzo. Secondo la Procura, Micucci, funzionario dell'ufficio delle dogane, avrebbe preteso una tangente da 30 mila euro al fine di intercedere presso uffici regionali per velocizzare il pagamento di alcune fatture della pubblica amministrazione nei confronti di un'azienda.

INDAGINI - L'imprenditore titolare della ditta ha denunciato l'episodio ai carabinieri alcuni mesi fa e le accuse sono state poi ribadite al pubblico ministero Erminio Amelio che ha iscritto Micucci nel registro degli indagati. Il pubblico ministero ha svolto attività istruttoria ascoltando il titolare dell'azienda e alcuni impiegati, che hanno confermato come il funzionario delle dogane nel settembre scorso abbia preteso una "mazzetta" per sbloccare il pagamento delle fatture che ammontava a circa novecentomila euro. La somma chiesta per la sua intercessione, secondo quanto emerso dall'inchiesta, non sarebbe mai stata versata. Iscrizione nel registro degli indagati di Micucci che ha determinato la scelta di Paola Varvazzo che ha inviato la lettera con la quale ha annunciato le proprie dimissioni al presidente Nicola Zingaretti. Un gesto arrivato alla fine di una giornata di riunioni e riflessioni dopo che la notizia è arrivata via agenzie.

DIMISSIONI VARVAZZO - Vice Prefetto Aggiunto, Paola Varvazzo ha incentrato per anni la propria attività all'interno dell'amministrazione pubblica sui temi quali quelli relativi ai diritti civili, la cittadinanza, la condizione giuridica dello straniero, l'immigrazione e il diritto d'asilo. "Apprendo con rammarico - si legge nella nota dell'assessore dimissionario - che la vicenda privata di mio marito ha assunto un rilievo mediatico e pubblico. Sono sicura che si dimostrerà l'innocenza del mio consorte". "Tuttavia - continua la missiva - consapevole dell'importanza e della delicatezza del ruolo che ho assunto, solamente lo scorso 21 marzo e desiderosa di proteggere il mio profilo di servitrice delle istituzioni ma, soprattutto, la tua esperienza di governo appena avviata da qualsiasi polemica o speculazione, ritengo opportuno rimettere nelle tue mani con effetto immediato il mio mandato di assessore".

DIMISSIONI ACCETTATE - Atto dell'assessore dimissionario che il presidente Nicola Zingaretti ha accettato, commentando: "Ti ringrazio per questo atto di responsabilità, a tutela del tuo profilo professionale e della nostra esperienza di governo".

LSTORACE - Le dimissioni dell'assessore Varvazzo erano dovute, altro che gesto di responsabilità. Il presidente Zingaretti ha fatto bene a pretenderle, visto che l'inchiesta sul marito presunto tangentista non era certo nascosta in famiglia ma non era stata resa nota - stando a quello che si è appreso - al capo dell'amministrazione regionale". Scrive in una nota il vicepresidente del consiglio regionale del Lazio, Francesco Storace. "Quel che stupisce - continua -, mentre la Varvazzo se ne va con la coda tra le gambe, è la fortissima polemica scatenata stanotte su twitter dal deputato del Pd Marroni che approfitta dello scivolone alla Regione Lazio per togliersi un sassolino contro Zingaretti. Le primarie di domani nel Pd romano sono sempre più una resa dei conti".

FORUM TS - Dimissioni apprezzate per la sensibilità istituzionale dal Forum TS Lazio che in una nota commenta: "Il Forum del Terzo settore del Lazio, appresa la notizia delle dimissioni dell'assessore regionale Paola Varvazzo, ne apprezza la sensibilità istituzionale. Non c'è stato modo di valutare l'operato dell'assessore dimissionario, ma la circostanza impone un ripensamento sui criteri di scelta del più delicato degli assessorati regionali in questa fase di crisi sociale drammatica. La competenza, la competenza, la competenza sono i tre criteri da tenere presente per l'individuazione del nuovo assessore. Qualunque altra modalità non sarebbe accettabile né accettata. Non c'è tempo da perdere occorre che il nuovo assessore sia immediatamente operativo e le disponibilità non mancano e sono anche facilmente individuabili. Il presidente Zingaretti sappia che sarà misurato su questa scelta. Occorre un curriculum più completo di quello dell'assessore dimissionario”. 

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