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La nuova differenziata del piccolo quartiere si allarga piano: entro l'estate coinvolte 72.000 persone

Legambiente: "Se ogni giorno il porta a porta arrivasse allo 0,35% dei romani, la Capitale impiegherebbe 191 anni a passarvi tutta"

Prosegue la consegna dei kit per il nuovo modello di differenziata nel VI e X municipio. Una differenziata tecnologica, propagandata più e più volte dall'amministrazione Raggi e dall'assessore competente Pinuccia Montanari. In totale si contano: tre conferenze stampa in Campidoglio, più due nei rispettivi municipi, più un numero a due cifre di post e comunicati per dire e ribadire "arriverà", "sta arrivando", "è ormai pronta". Un modello fondamentale per l'intero piano a cinque stelle, quello voluto che nelle intenzioni della Montanari dovrebbe portare la differenziata, attualmente al 44%, al 70%.

Annunciata lo scorso anno, presentata sul finire del 2017, con inizio fissato per febbraio, è partita solamente ad inizio giugno. Una partenza che doveva coinvolgere tutti e due i municipi e che invece è limitata solo ad alcuni piccoli quartieri (quartierini, come da titolo). Una cosa momentanea? Ama ieri spiegava, in una nota ufficiale, che "entro l'estate saranno coinvolte 72.000 persone", contro una popolazione totale dei due municipi pari a 489.257 persone (257.534 per il X municipio, 231.723 per il VI). In totale, numeri alla mano, entro l'estate sarà coinvolto il 14% degli abitanti dei 2 municipi, sui 15 totali che compongo la Capitale. 

Come sta andando questo nuovo modello? A detta del Campidoglio bene. Raggi, Montanari e il Comune con note ufficiali rilanciano i dati dell'Axa e gridano al successo dopo neanche una settimana: 93% di differenziata. Legambiente però sottolineava, lo scorso 19 giugno, come all'Axa vivano 10.000 romani, lo 0,35% del totale. Un articolo de Il Messaggero ha inoltre spiegato, riportando foto e testimonianze dei residenti come, nella vicina zona dell'Infernetto, da quando è partita la nuova raccolta hi tech, sono aumentati i rifiuti abbandonati in strada. 

Avanti piano, tra luci, ombre e molta poca trasparenza. Infatti mancano risposte e informazioni su quanti lavoratori occorrono per questa nuova differenziata. Lila, Laboratorio Idee Lavoratori Ama, un gruppo di lavoratori dell'azienda di raccolta rifiuti, sempre puntuale nell'incalzare tutte le amministrazioni, parla di "inutili esperimenti voluti dalla “piccola ambientalista” che gioca con le buste colorate e intelligenti". Alla base delle critiche una serie di punti ben circostanziati. "Alti i costi finanziari per lo smaltimento e l'acquisto dei materiali; impiego elegato di personale per la preparazione dell'utenza. Persona tolto ai servizi di raccolta/spazzatura". E proprio questo punto è alla base della rottura dei sindacati confederali ai quali erano state promesse assunzioni e che invece ora si ritrovano alle prese con il silenzio. Un muro, quello dell'amministrazione che ha portato alla decisione di scioperare, in una data ancora da decidere

Secondo i lavoratori di Lila questi deficit sulla differenziata incidono sulla normale raccolta dei rifiuti e generano "problemi ambientali e igienico/sanitari che si evincono da ciò che si può vedere in strada". 
 
Per il Campidoglio però va tutto bene. Due giorni fa parlando all'iniziativa di Legambiente "Ecoforum" l'assessora Pinuccia Montanari annunciava che "ogni quindici giorni avanziamo con 10-20mila nuove utenze che si spostano dal vecchio modello di differenziata o da quello a cassonetti. Nel X Municipio i primi risultati sono stati straordinari, con il 93%, e si stanno consolidando nel senso che il modello dà sistematicamente un buon risultato. Ogni quindici giorni valutiamo quello che stiamo facendo e lo misuriamo con rigore scientifico, perche' cerchiamo di adeguarci alla realta', col supporto dei consorzi e dell'Osservatorio rifiuti zero che calcolano esattamente l'efficacia delle nostre azioni e come possiamo procedere". Montanari ha sottolineato anche che "non tutto deve essere fatto col tradizionale 'porta a porta', c'è attenzione alle varie tipologie abitative e alle situazioni sociali. Abbiamo quindi pensato anche di utilizzare le domus ecologiche per i grandi condomini e i cassonetti intelligenti che metteremo, ad esempio, nella parte storica di Ostia. Abbiamo l'obiettivo di fare in tempi molto rapidi ciò che normalmente nelle città ha bisogno di tempi piu' lunghi: Roma non può più aspettare".

Insomma, per il Campidoglio non c'è di che preoccuparsi: il piano, pur in ritardo, va avanti. E a chi critica per le dimensioni ridotte dei quartieri coinvolti, replica con la consegna dei kit di questi giorni. E' Ama a spiegare che "è già in fase avanzata la consegna dei kit per gli abitanti dei nuovi quartieri coinvolti: oltre 10.500 di Fontana Candida, 12.800 di Due Leoni, 7.400 di Tor Bella Monaca Vecchia per il VI Municipio; circa 10mila di Centro Giano, 14.700 di Dragona, 6.800 di Dragoncello per il X Municipio. Il modello è già scattato per i 10mila abitanti dell’Axa (X municipio), dove le percentuali di raccolta differenziata si stanno consolidando con ottimi risultati di raccolta e di partecipazione da parte dei cittadini".

Legambiente il 19 giugno spiegava che "se ogni giorno il porta a porta arrivasse allo 0,35% dei romani, la Capitale impiegherebbe 191 anni a passarvi tutta, oggi quasi 2 milioni di utenze hanno ancora i cassonetti".
 

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