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Caso Marra, rispuntano Di Maio e Di Battista: "Avevamo avvisato la Raggi"

Di Maio e Di Battista affrontano il "Caso Marra". Affidandosi alle rispettive pagine facebook, i due parlamentari del MoVimento avvertono: "Noi gliel'avevamo detto. E' lei che si è fidata"

Ci hanno impiegato una giornata abbondante. Ma poi anche Di Maio e Di Battista, hanno rotto gli indugi sul caso Marra. Dopo 36 ore di silenzio, i personaggi più in vista del MoVimento Cinque Stelle, hanno provato a ristabilire la verità. Ancora una volta ricorrendo a facebook, hanno ricordato le loro verità. E cioè che è stata la Sindaca a difendere a spada tratta il dipendente capitolino. Un dirigente pubblico che, "essendo stato assunto per concorso non potevamo certo licenziare". "Ma chi lo conosceva questo Marra?" si è chiesto Di Battista. Ma la Raggi si è fidata. Lo ha addirittura promosso. Ed ora ne paga le conseguenze.

SI FIDAVA - “Tutto il MoVimento, a vari livelli, aveva chiesto a Virginia di allontanare questo soggetto. La verità – ammette Di Battista in un video pubblicato su facebook – è che lei si è sempre fidata. Per noi aveva tratti torbidi, ma lei si è fidata”.  La versione è stata indirettamente confermata anche dal Vicepresidene della Camera. “Il Movimento 5 Stelle ha sempre chiesto di allontanare Raffaele Marra dal Gabinetto della Sindaca – ha premesso Luigi Di Maio, in un post pubblicato su facebook – Io lo Incontrai una volta, quando era ancora vice capo di gabinetto, dietro richiesta della stessa Raggi. Durante l'incontro gli riportai che il Movimento non aveva fiducia in lui e che quindi non era il caso che facesse parte del Gabinetto del Sindaco. Ho aggiunto anche che essendo dirigente assunto per concorso non potevamo certo licenziarlo" ribadisce il Vicepresidente della Camera. Era un dirigente, uno dei 23mila dipendenti del Comune. Ma non proprio uno qualsiasi.

LA RICHIESTA INASCOLTATA - "Lui ci tenne a spiegarmi che le cose che si dicevano sul suo conto non erano vere -  ha spiegato Di Maio -  Ma il suo racconto non cambiò il mio e il nostro orientamento: non aveva la fiducia del Movimento 5 Stelle, per questo non era opportuno che stesse nel Gabinetto del Sindaco”. La pacata richiesta del Vicepresidente della Camera, non ha evidentemente sortito alcun effeto. Anche perché, come Di Battista ha più volte ricordato “Virigina si è fidata”.

IL SOTTOBOSCO E L'INGENUITA' - Ad ogni modo “Quando viene arrestato un delinquente io sono sempre contento, poi se viene arrestato un delinquente che in un certo senso si era guadagnato la fiducia di un esponente del Movimento 5 stelle, io sono ancora piu' contento – ha riconosciuto Di Battista che poi ha ammesso – La vicenda Marra  ci fa capire quanto siano inquinate le amministrazioni. Ci sono persone che stanno nel sottobosco, che sono brave a guadagnarsi la fiducia di chi è stato eletto – ha ricordato il  parlamentare romano – Alle volte siamo ingenui. Ma spesso onesta ed ingenuità camminano insieme”. Come, secondo questa narrazione, è accaduto per la "vicenda Marra". Fatto sta che ora i due personaggi più in vista del MoVimento, quelli che il Commissario democratico Orfini dava per spariti, “i due leoni che per trovarli bisogna rivolgersi a chi l’ha visto” , sono usciti allo scoperto. E lo hanno fatto in modo molto diretto, scaricando le responsabilità sull’ “ingenuità”della Sindaca . Loro gliel’avevano detto. Ma lei si è fidata.

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