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Casa, tavolo in Prefettura sulla delibera regionale: "Via libera entro febbraio"

Nel corso dell'incontro, in piazza Santi Aposti si è radunato un presidio di circa 300 attivisti. La delibera dovrebbe stanziare 250 milioni di euro e reperire alloggi per l'emergenza abitativa

La delibera regionale sull'emergenza abitativa diventerà 'applicabile' entro la fine di febbraio. Lo ha ribadito oggi pomeriggio Fabio Refrigeri, assessore alle Infrastrutture, Politiche abitative ed Enti locali della Regione Lazio, nel corso di un incontro in Prefettura con una delegazione dei Movimenti per il diritto all'abitare al quale era presente, per il Campidoglio, anche il sub-commissario nonché vice di Gabrielli in Prefettura Clara Vaccaro. A sollecitare la necessità di risposte da parte delle istituzioni sul tema abitativo, in piazza Santi Apostoli un presidio a cui hanno preso parte circa 300 attivisti. 

La delibera dovrebbe stanziare 250 milioni di euro, lievitati rispetto ad un'iniziale previsione in quanto si sono aggiunte delle risorse da parte del ministero delle Infrastrutture. E ancora: un migliaio di alloggi ai quali se ne dovrebbero aggiungere altri tramite un bando da 40 milioni di euro per l'acquisto, a 1800 euro al metro quadrato, di immobili già costruiti. “Nella delibera verrà inserito anche il provvedimento con cui il Comune aveva individuato nove stabili di proprietà comunale per metterli a disposizione dell'emergenza abitativa” spiega Paolo Di Vetta dei movimenti per il diritto all'abitare. Entro la fine di febbraio, come confermato oggi da Refrigeri, verrà approvata la delibera attuativa. 

“Se nella stesura del documento verrà mantenuto l'impianto presentato oggi il giudizio è positivo” commenta Di Vetta. Anche se non mancano le “preplessità”. La prima è legata alla percentuale degli alloggi da destinare alle varie categorie: oggi è fissata in un terzo per i residence, un terzo per le liste per le case popolari e altrettanto per gli abitanti delle occupazioni. Il timore di destinare troppe abitazioni a chi vive nelle occupazioni però potrebbe far calare la quantità di alloggi a loro destinata. 

L'attenzione dei movimenti è anche per i criteri di censimento all'interno degli stabili occupati. Dal Campidoglio vorrebbero trovare uno strumento per 'certificare' la presenza dei nuclei nel  corso del tempo. Elemento che rischierebbe di escludere alcune famiglie, a prescindere dai requisiti di legge per l'accesso a casa popolari. Per i movimenti “basterebbe organizzare un censimento generale delle occupazioni e poi verificare i requisiti di legge in seguito”. 

Nessuna novità invece in merito a una moratoria degli sfratti. “Questi continueranno ad esserci quasi tutti i giorni” spiegano. “Dovremo continuare ad organizzarci per contrastarli”. 

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