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Patrimonio, il Campidoglio detta la linea sugli sgomberi: “Prima i partiti ed i movimenti politici”

In attesa di un nuovo regolamento sul patrimonio comunale, l'Assessore Mazzillo annuncia una nuova delibera di giunta che integra la 140/2016: "Priorità al rilascio degli immobili utilizzati da partiti e movimenti politici"

La delibera 140 continua ad essere in vigore. Ma con un’integrazione. La Giunta Raggi ha infatti deciso d’intervenire in materia di riordino del patrimonio indisponibile di Roma Capitale. Non c’è alcuna moratoria sugli sgomberi. In compenso però, il Campidoglio prova a giocare un’altra carta indicando le priorità nel rilascio degli immobili. 

LA PRIORITA' - “L'obbligo di procedere alla riacquisizione dei beni va dunque riconsiderato alla luce delle esigenze di tutela delle attività socio-culturali svolte al loro interno – ha chiarito l’assessore al Patrimonio Andrea Mazzillo – posto che gli sgomberi non possono essere realizzati tutti contestualmente, decidiamo di dare priorità al rilascio degli immobili utilizzati da partiti e movimenti politici, che già godono dei contributi pubblici, o da chi svolge attività meramente commerciali”.

L'OBIETTIVO - Ricorrendo ad una nota, il Campidoglio chiarisce che “Il presupposto dell'atto della Giunta è infatti quello di recuperare la disponibilità degli immobili attualmente utilizzati senza un titolo valido o i cui concessionari risultino morosi, come prevede la stessa delibera 140/2015 e come ha disposto la magistratura contabile imponendo all'amministrazione di richiedere anche il pagamento dei canoni d'uso pregressi”.

LA SPADA DI DAMOCLE - I canoni d’uso pregressi. E’ questo il vero nodo su cui si gioca la partita. Circa ottocento  realtà socio-culturali, in virtù del servizio svolto a favore della comunità, avevano ricevuto dal Comune la concessione di spazi ad un prezzo calmierato: IL 20% del valore di mercato. Alla scadenza di queste concessioni,  non è arrivata la proroga, bensì la richiesta di rilascio degli locali ottenuti. E, contestualmente, il versamento della differenza tra il canone calmierato e quello a prezzo di mercato. Un salasso per gli spazi sociali della città.

AL LAVORO -  Consapevole del rischio di depauperamento dell'offerta di servizi socio-culturali, il Campidoglio ha fatto la sua prima mossa. "In attesa del nuovo Regolamento, col quale si  ripristinerà la legalità assegnando gli immobili con procedure a evidenza pubblica – ha spiegato l'assessore al Patrimonio Andrea Mazzillo – bisogna evitare che venga compromessa l'esistenza di associazioni che svolgono funzioni di interesse pubblico in ausilio a quelle istituzionali dell'amministrazione capitolina”. Il provvedimento potrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno per le realtà socio-culturali della città. Per alcune giunge  troppo tardi. E’ il caso ad esempio del Rialto che, in risposta allo sgombero avvenuto il 16 febbraio, è stato rioccupato. L’amministrazione è comunque al lavoro per cercare di dare continuità anche a quell'esperienza.
 

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