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Ambulanti, passo indietro di M5s: "Rivedremo il regolamento"

Il Movimento cede alle richieste dei commercianti: le licenze a rotazione non decadranno, come invece fissato dall'articolo 36 della delibera. Ma Meloni frena: "Restiamo fermi su legalità e decoro"

Almeno a parole, ce l'hanno fatta. I commercianti ambulanti in protesta hanno ottenuto l'impegno del M5s a modificare il nuovo regolamento licenziato il 1 giugno. L'assessore Coia ha promesso: "Rivedremo il provvedimento dopo aver avviato un tavolo con i rappresentanti di categoria". Ieri mattina il sit in a oltranza dei titolari delle bancarelle romane, tutti contro la delibera 30/2017 che punta a regolare una volta per tutte il commercio su area pubblica. E, nella fattispecie, tutti contro l'ultimo comma dell'articolo 36, quello che recependo la Bolkestein (direttiva europea che impone la messa a bando delle licenze) ha stabilito la decadenza, a partire dal 31 dicembre 2018, delle autorizzazioni ai "rotativi", gli ambulanti itineranti. Circa 1300 licenze dell'intero comparto.

I venditori hanno protestato con un presidio a Bocca della Verità fatto di un centinaio di furgoni parcheggiati e di altrettanti esercenti infuriati che hanno urlato ore sotto l'assessorato al Commercio. "Contro il furto delle licenze" e "il lavoro non è un gioco, non si può perdere" gli slogan portati nel pomeriggio fin sotto il Campidoglio. Poi, intorno alle 19, l'incontro di una delegazione di ambulanti con lo stesso consigliere firmatario, Andrea Coia, e con il presidente dell'Aula consiliare, Marcello De Vito. E il passo indietro degli amministratori con garanzia di intervento sul testo. 

COS'E' LA DIRETTIVA BOLKESTEIN

"Non è nostra intenzione cancellare le rotazioni" spiega Coia che da subito sembra aprire al dialogo. "La decadenza delle autorizzazioni non ci sarà, faremo ripartire l'iter per un'altra mini delibera che andrà a modificare la prima". Annullando dunque l'articolo contestato e aprendo tre tavoli di concertazione distinti con le associazioni di categoria, su rotazioni, mercati rionali e mercati settimanali, con la possibilità di mettere mano a ulteriori passaggi che i diretti interessati non hanno digerito. "Siamo soddisfatti almeno di questa prima apertura - commenta Alessia Salmoni, della Uil commercio - ma continueremo a vigileremo finché le promesse non si trasformeranno in atti concreti". 

Certo, e Coia timidamente lo sottolinea, l'indirizzo politico non si discute. Che il nuovo piano debba comunque andare nella direzione di un riordino generale del settore è obiettivo imprenscindibile, a partire dalle postazioni cosiddette "anomale" (per lo più in centro storico) che i municipi stanno passando al setaccio una per una per decidere se regolarizzarle o farle decadere. Del resto è la posizione dello stesso assessore al Commercio, Adriano Meloni, che ha condannato con fermezza la manifestazione degli ambulanti ribadendo la linea dura: su decoro e legalità nessuna deroga. "La protesta di queste ore degli operatori in piazza ha creato non pochi problemi per aver bloccato il traffico e reso oltremodo difficile la fruizione da parte dei cittadini di servizi in un'area in cui insistono uffici aperti al pubblico, come quelli anagrafici" ha dichiarato. E sulle rivendicazioni: "Abbiamo già dato disponibilità a trattare in forme dialoganti e trasparenti i punti della delibera". Ma "restiamo fermi sulla linea della legalità, per il decoro e il commercio sano di Roma". 

Contrari alla decadenza delle licenze a rotazione anche il gruppo di Fratelli d'Italia. "Invece di riportare decoro e qualità nel settore, la Giunta Raggi rischia di creare centinaia di nuovi disoccupati e favorire gli abusivi - commenta il consigliere Maurizio Politi - la decadenza delle autorizzazioni, sulla quale abbiamo già scritto all'avvocatura, in continuità con la direttiva bolkestein avrà come unico risultato quello di favorire le grandi concentrazioni di capitale e un abbassamento della qualità. C'è bisogno di agire sulla specializzazione dei settori e sull'inserimento, nella città storica, di forme di commercio che rispettino la bellezza della nostra città".

La protesta degli ambulanti

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