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Politica Ghetto / Via di S. Ambrogio

Delibera 140, "il Rialto" teme lo sgombero: "Vogliamo parlare con l'assessore Mazzillo"

Le realtà presenti all'interno dello storico edificio di via Sant'Ambrogio, recentemente rioccupato, puntano a riaprire il dialogo con il Campidoglio: "E' da un mese che non riusciamo a parlarci"

Il destino del Rialto Sant’Ambrogio continua ad essere travagliato. Le realtà che lo popolano, sono state tra quelle maggiormente colpite dagli effetti della delibera 140. Lo stabile, lo scorso16 febbraio, è stato infatti protagonista di uno sgombero. L’assegnazione era scaduta e, come in molti altri casi, l’amministrazione capitolina ne ha chiesto la restituzione. Insieme al pagamento di un congruo canone di locazione, in linea cioè con quanto previsto dal mercato immobiliare. A prescindere dalle finalità sociali che all’interno dello stabile vengono realizzate.

SEMPRE A RISCHIO - La risposta delle realtà operanti in via Sant’Ambrogio non ha tardato ad arrivare. Agli incontri in Campidoglio con il Vicesindaco Bergamo e l’assessore Mazzillo, è seguita una nuova occupazione. Ma il timore di essere nuovamente cacciati, è tornato ad aleggiare. “Il Rialto è di nuovo a rischio sgombero –si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa del “Forum dell’Acqua”, a nome delle realtà che ne hanno ripreso gli spazi –  ci è arrivata notizia che nei prossimi giorni sarebbe previsto lo sgombero dello stabile di Via S. Ambrogio. Sarebbe un fatto gravissimo”.

LO SCARSO DIALOGO - Come viene chiarito nella nota “L’amministrazione capitolina si è di fatto sottratta al confronto”. La qual cosa è ritenuta particolarmente grave perché, dopo l’ultimo sgombero, “la Giunta ha approvato una delibera con cui intendeva salvaguardare le realtà sociali”. Nel frattempo c’è stata anche “la grande mobilitazione del 10 marzo” che ha visto confluire, in piazza del Campidoglio, la galassia degli spazi colpiti dalla delibera 140. Il prolungato  silenzio di Roma Capitale, non ha contribuito a rasserenare gli animi. Un nuovo sgombero verrebbe letto come “un segnale chiaro del fatto che la logica con cui si muove l'Amministrazione è sempre la stessa, quella di eliminare ogni voce di dissenso e di liberare il patrimonio da ogni vincolo che ne impedisce la valorizzazione economica”. Una prospettiva che le realtà presenti al Rialto, nemmeno vogliono prendere in considerazione

LA RICHIESTA - “Non ci stiamo e ci mobiliteremo da subito per impedirlo”. Per farlo verrà chiesto “un incontro urgente all'Ass.re Mazzillo per riprendere il confronto che porti a condividere tutte le azioni necessarie affinché il Rialto sia tutelato”, anche “al fine di ‘evitare che venga compromessa l’esistenza di associazioni che svolgono funzioni di interesse pubblico’ così come dichiarato dallo stesso Assessore al Patrimonio”. E come nella sostanza viene esplicitato anche dalla delibera di giunta che, l’attuale squadra di governo, ha recentemente firmato. La partita è aperta. Il dialogo invece,stenta a ripartire.

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