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La Lega azzera Forza Italia: il consigliere Bordoni passa con Salvini. Gli azzurri perdono pezzi anche in Regione

La prossima settimana una conferenza stampa alla Camera. Sale sul Carroccio anche la consigliera forzista Laura Cartaginese

Bordoni in Comune, Cartaginese in Regione. La crociata della Lega a Roma e nel Lazio si arricchisce di nomi di peso e azzera di fatto il partito di Silvio Berlusconi. In Campidoglio, a Maurizio Politi, unico consigliere leghista approdato con Salvini a giugno 2018 dopo anni di militanza in Fratelli d’Italia, si aggiungerà a breve il forzista, quasi ex, Davide Bordoni. 

Classe ‘73, berlusconiano di lungo corso, la sua carriera politica è nata insieme a Forza Italia nel lontano 1994. Dal 2014 è stato il coordinatore romano, tra gli esponenti più in vista del partito nella Capitale. Un addio alla sua “casa” storica prima che crolli in via definitiva, in quello che sembra essere un processo di tracollo inarrestabile per il partito di Berlusconi.

Ed ecco così sparire i forzisti dal Campidoglio, con l’aula Giulio Cesare che resta orfana di rappresentanti azzurri, ormai superati dai Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni nei sondaggi anche a livello nazionale, e ulteriormente affossati dalla rottura firmata da Giovanni Toti con la fondazione del movimento Cambiamo. 

Nessuna modifica, per il momento, a dinamiche interne e di ruoli. Politi, sempre più vicino nelle ultime settimane all'entourage del leader Matteo Salvini, rimarrà capogruppo, con Bordoni già segretario d’aula nell’Ufficio di presidenza. In contatto con i vertici leghisti e con il coordinatore del Lazio Claudio Durigon, il consigliere formalizzerà il suo ingresso la prossima settimana durante una conferenza stampa in calendario alla Camera. E non sarà il solo.

Nei giorni della campagna acquisti in parlamento, dove la Lega sta pescando anche e soprattutto nel bacino degli ex alleati Cinque Stelle, ad annunciare lo strappo nel Lazio si uniranno la forzista Laura Cartaginese, consigliera in Regione, e i fratelli Fabio e Stefano De Lillo, storici esponenti di Forza Italia, entrambi ex consiglieri regionale e comunale di Roma, assessore all'Ambiente nella giunta Alemanno il primo, senatore con l'allora Pdl nella XVI legislatura il secondo. 

Su Cartaginese però si registrano già malumori. Ricordiamo che votò un anno fa contro la mozione di sfiducia presentata dal centrodestra a Nicola Zingaretti. Una rottura pesante con il suo allora capogruppo Antonello Aurigemma, oggi passato in Fratelli d'Italia, che certo in molti leghisti non vedono di buon occhio. Per molto meno, contro Forza Italia, il capogruppo Orlando Tripodi gridò allo scandalo. Quando Giuseppe Cangemi rientrò tra i forzisti dal gruppo Misto, nonostante nel suo ruolo di vicepresidente del Consiglio avesse fatto da stampella al cosiddetto "patto d'aula" con il governatore dem, volarono gli stracci. "Non parteciperemo più ai tavoli del centrodestra qualora fosse presente Forza Italia - tuonava un Tripodi infuriato - almeno fino a quando non faranno chiarezza". 

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