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Imprenditore delle cliniche ricattato, Barillari coinvolto nell'inchiesta. Sindacalista: "Così distruggiamo Zingaretti"

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle nega di essere indagato: "E' una fake news"

"E' una fake news, non sono indagato. So di non aver nulla di cui preoccuparmi". Davide Barillari, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, nega ogni coinvolgimento nell'inchiesta che nella giornata di ieri ha portato all'arresto di un maresciallo dei carabinieri, un sindacalista e un commercialista per un tentativo di corruzione. Vittima un imprenditore del Gruppo Ini (gruppo che gestisce cliniche accreditate con il sistema sanitario nazionale) che avrebbe dovuto concedere un impiego da 250 mila euro annui proprio al commercialista consigliato. 

Gli amici "neri" del sindacalista

Barillari, come si legge nell'ordinanza, compare più volte nelle intercettazioni ma (al momento) è estraneo ai fatti. Anzi, il suo ruolo appare marginale. In sostanza, il consigliere grillino è incappato in questa storia che parte da un ricatto ordito da un sindacalista del Sicel, che ha un passato nel gruppo di estrema destra Avanguardia Nazionale amico di Maurizio Boccacci e conoscente di Fabrizio Piscitelli, Diabolik. 

Cosa c'entra Barillari con questa inchiesta? È alla sua porta che bussa il sindacalista Sicel, è a lui che si raccomanda per far commissariare immediatamente la società in modo da non far perdere ai suoi iscritti il posto di lavoro e mettere, contemporaneamente, pressioni alla vittima per far assumere il commercialista amico. Contatti, amici importanti e pressioni: d'altronde, come emerge dalle indagini, era questo il modus operandi del rappresentante sindacale.

"Scoppia una bomba contro Zingaretti e Pd"

Per fare pressioni sull'Ini, il sindacalista cerca infatti di sfruttare (anche) la politica. Il suo contatto è Davide Barillari, che viene informato delle indagini condotte dal maresciallo dei carabinieri (pure lui ai domiciliari) e gli prospettata la possibilità di creare problemi al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti

"Tu puoi chiedere il commissariamento. Tra poco scoppia la bomba, penso che con questa Zingaretti… il Pd, mo distrugge pure il Pd". E ancora: "Si possono fare ispezioni in alcune cliniche del gruppo Ini Spa che risultano sprovviste di determinate certificazioni, in maniera tale da poter poi procedere al commissariamento della società".

Sempre a Barillari, in un'altra conversazione, il sindacalista dice: "Questa è 'na botta penso che Zingaretti se la ricorda finché campa dopo. Poi come nasconde l'amicizia con quello? (la vittima della corruzione ndr)". Barillari, si legge nelle carte dell'inchiesta, "pur non commentando le parole di Paliani, ne approva il contenuto 'esatto'". E dice: "Perfetto! Sì sì adesso prepariamo tutto l'esposto, ok".

Il sindacalista Sicel, in sostanza, era disposto a mettere nelle mani di Barillari un dossier contro il segretario del Pd e governatore del Lazio. Non solo: parla anche con Mario Borghezio, ex eurodeputato della Lega, facendo riferimento a "informazioni su Zingaretti".

Barillari: "Non sono indagato"

In serata Barillari ha commentato su Twitter: "Stanno uscendo diverse agenzie che citano il mio nome in un caso di corruzione. Confermo che rientrando a casa stasera dopo il lavoro, ho trovato solo una bolletta dell’Enel e non un avviso di garanzia. So di non aver nulla di cui preoccuparmi".

Più tardi, ad Adnkronos, ha ribadito: "Non sono indagato. E' una fake news. E' in ogni caso rivelazione di segreto istruttorio. Ora chiamo l'Ordine dei giornalisti".

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