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Croce Rossa, Usb: "Dal Governo nessuna soluzione valida"

L'Unione Sindacale di Base critica la bozza di Decreto che non inverte il percorso di privatizzazione della CRI: "Un atto invariato rispetto a quello di 13 giorni fa e l'assenza del ministro hanno caratterizzato l'incontro che si è svolto ieri al ministero della Salute"

Poche modifiche e insoddisfacenti. C'è 'delusione' nell'Unione Sindacale di Base dopo l'incontro tenutosi ieri al Ministero della Salute per risolvere la situazione dei lavoratori e del patrimonio immobiliare della Croce Rossa Italiana: “Le poche modifiche registrate nella bozza - osserva Sabino Venezia, del Coordinamento Nazionale USB P.I. - non invertono certo il percorso che scientemente questo governo ha deciso di attuare, ovvero privatizzazione della Croce Rossa, svendita del suo patrimonio immobiliare, licenziamento dei precari, che hanno tra i 10 ed i 20 anni di servizio, mobilità, e dunque licenziamento, per la stragrande maggioranza dei dipendenti”.

SITUAZIONE GROTTESCA - Sindacati Usb che contestano il piano di destrutturazione della Pubblica Amministrazione: “Una operazione di risparmio sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori - denuncia Venezia  - che si realizza con la cancellazione delle funzioni sanitarie e socio-sanitarie che lo stesso personale CRI ancora garantisce. L’assenza completa di garanzie occupazionali traspare poi dall’approssimazione delle soluzioni ipotizzate dal ministero per il personale. La situazione attuale rasenta il grottesco - prosegue il rappresentante Usb - visto che la Regione Lazio ha da poco formalizzato una specifica convenzione tra l’Ares 118 e la Croce Rossa per l’affidamento a quest’ultima della gestione di 45 postazioni (mezzi e personale, in gran parte Volontari CRI) su tutto il territorio regionale, del valore di valore 19.515.000 euro, per la durata sei anni, e che la legittimità giuridica di tale affidamento dipende dalla natura attuale della CRI, cioè Ente pubblico di Parastato e non già Associazione Privata, come la vorrebbe trasformare il decreto in esame”.

LOTTE POSSIBILI - Coordinatore Nazionale Usb che non si dà per vinto concludendo: “Contro questo piano di ulteriore destrutturazione della Pubblica Amministrazione, la USB P.I. attiverà tutte le forme di lotta possibili a difesa del bene pubblico e dei lavoratori e delle lavoratrici che lo garantiscono”.

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