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Tanti soldi e pochi partecipanti: il Capodanno toglie fondi alle periferie

Il bando per "la notte di San Silvestro in Periferia" ha messo a disposizione 70mila euro per ogni iniziativa. Ciononostante poche realtà hanno partecipato alla gara

Trecentomila euro per quattro iniziative culturali. A tanto ammonta la cifra che il Comune di Roma aveva stanziato per "la Notte di San Silvestro". Quattro appuntamenti in altrettanti "ambiti territoriali periferici della città". Con risorse messe a disposizione del Dipartimento Attività Culturali e da destinarsi mediante una procedura ad evidenza pubblica. A rinunciare a tanti soldi è stato il Dipartimento delle Periferie, quello cioè che gestisce le risorse per i quadranti più assetati di servizi.

Approvato il 23 ottobre dall'allora Giunta Marino, l'avviso pubblico è stato colto da un numero relativamente esiguo di realtà associative. Sono appena undici infatti quelle che hanno deciso di partecipare  ai lotti di "Laurentina, Anagnina e Rebibbia". Per quanto riguarda invece l'iniziativa svoltasi a Battistini, nella determina dirigenziale pubblicata sul sito di Roma Capitale, mancano le informazioni. Non ci sono cioè notizie sui partecipanti nè è stata pubblicata la relativa graduatoria. Il bando è però stato oggetto di alcune contestazioni.

"Con uno dei suoi ultimi atti, la Giunta Marino ha sottratto 300mila euro originariamente destinati ad interventi per le periferie romane. dirottandoli alla realizzazione di quattro inutili, ma costosissimi eventi culturali per la notte di San Silvestro in periferia – ha sottolineato Marco Cacciotti, cofondatore de L'Altra Destra – si tratta di un  inaccettabile sperpero di denaro pubblico". A conti fatti "si parla di 35mila euro l'ora, novemila per ogni evento". La cifra è ancor più significativa in rapporto agli investimenti previsti per la cultura nelle periferie. Dall'Eur al Tiburtino infatti i centri culturali in sofferenza e chiusi si moltiplicano insieme alle proteste dei residenti.

Come ha scritto la Consigliera Caterina Riccitelli in una specifica interrogazione inviata al Presidente Santoro " Il IX, così come gli altri Municipi della Città, ha dovuto fare i conti con un' importante contestazione di fondi. Ed erano destinati a servizi culturali graditi ai cittadini". Inoltre  "dal mese di giugno 2015 il Teatro Elsa Morante, costato oltre 5 milioni di euro e inaugurato nel 2011, è chiuso. Con evidente danno per la struttura e per l’offerta culturale". Analoga situazione si verifica per un altro presidio culturale di periferia, il "Gabriella Ferri" di Pietralata. Ed anche in quel territorio, per Capodanno, sono stati messi a disposizione circa 70mila euro. Per una sola notte.

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