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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Emergenza rifiuti, Costa smentisce Raggi: "Nessuno l'ha lasciata sola". Si lavora alle soluzioni

Il ministro: "Lo dicono gli atti, ho le carte firmate da tutti i componenti della cabina di regia". Comune e Regione convocati per la prossima settimana

La crisi rifiuti della Capitale, o meglio qualche elemento tutto da definire che faccia da salvagente, potrebbe finire nel decreto legge sul Clima. "Lo stiamo negoziando in queste ore" ha detto il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, a caccia disperata di soluzioni per Roma. Comune e Regione sono convocati per la prossima settimana al dicastero. Tocca trovare al più presto un accordo tra le parti, non solo per ripulire le strade, già sporche, con l'Ordine dei medici che parla di "rischio sanitario", ma anche per scongiurare l'arrivo di un Commissario a togliere a tutti le castagne dal fuoco. Con annesse ricadute in termini di immagine sulla città e sui suoi amministratori, grillini. Solo indiscrezioni, per adesso. Sul piatto però, è un fatto, restano due principali nodi da sciogliere. 

Il Comune: "Ordinanza fino a gennaio"

L'ordinanza regionale, quella che obbliga gli impianti di trattamento del Lazio ad accogliere al massimo delle capacità i rifiuti di Roma, è stata prorogata fino al 14 ottobre. Troppo poco per il Campidoglio, che torna a chiedere di estenderla al 31 dicembre. E che al suo interno vengano previste sanzioni per quegli operatori privati che non rispettano i termini dei nuovi accordi. Lo ha detto chiaramente l'assessore ombra della sindaca sui rifiuti, la dirigente Laura D'Aprile, "solo così riusciamo ad avere certezza dei conferimenti nel periodo più critico che è quello natalizio, anche alla luce del fatto che la discarica di Colleferro chiude a dicembre". Già, eccolo il secondo nodo: la discarica di servizio.

Lo scontro sulla discarica di servizio 

Il 31 dicembre chiuderà quella di Colleferro, che a oggi accoglie buona parte dell'immondizia della Capitale nell'anello finale della catena: lo smaltimento post trattamento negli impianti Tmb (Trattamento meccanico biologico) e Tm (tritovagliatori). Che serva una cava di conferimento sul territorio, lo ha messo nero su bianco il Piano rifiuti licenziato dalla giunta regionale lo scorso 2 agosto. E lo ha detto anche il ministro Costa, pur stando sempre attento a non usare il termine "discarica" sostituito da quello di "sito temporaneo".

Oltre le diatribe terminologiche, il dato è chiaro: per stare al sicuro dalle continue emergenze, Roma ha bisogno di impianti in casa propria. Questione ribadita anche dall'ex Cda Ama. La sindaca però non ne vuole sapere. Il "no" a qualunque tipo di macchinario che non sia esclusivamente di riciclo è una delle battaglie su cui ha costruito il suo consenso. Un boomerang che oggi le impedisce di aprire all'unica strada percorribile per salvare Roma dall'immondizia: una qualche progettazione impiantistica. E rispetto alla quale non fornisce alternative mancando di fatto un piano rifiuti capitolino (quello dell'ex assessore Pinuccia Montanari è stato sconfessato con le sue dimissioni lo scorso febbraio), e un piano industriale in Ama che ne elabori gli indirizzi. 

Virginia Raggi sola contro tutti

Insomma, una sindaca asserragliata su posizioni che non danno soluzioni alla crisi in corso a meno di non avere la bacchetta magica, che lamenta di essere stata lasciata sola, ma che nei fatti sembra essersi isolata per sua scelta. Questione su cui ha voluto dire la sua anche il ministro Costa, in quota M5s, replicando al vittimismo delal sindaca. "Nessuno l'ha lasciata sola, lo dicono gli atti, ho le carte firmate da tutti i componenti della cabina di regia tecnica" ha detto proprio oggi a margine di un convegno al ministero. "Ogni settimana-10 giorni abbiamo la cabina di regia tecnica, non si è mai interrotta neanche a ferragosto - spiega Costa - ministero dell'Ambiente, Comune di Roma e Regione Lazio si vedono ed è un fatto. Ci sono gli atti firmati. Ma la cabina di regia ha una valenza tecnica: dove si possono conferire i rifiuti, come si può raccogliere, quali sono gli spazi, le necessità di portarli fuori regione su cui abbiamo concluso il lodo, io con Abruzzo e Regione Lazio con le Marche. Quindi andranno per un trattamento intermedio in Abruzzo e nelle Marche più di 30 mila tonnellate"

Il ministro ricorda di aver fatto la sua parte. E di star lavorando in queste ore per estendere l'ordinanza regionale fino a fine anno, come richiesto dal Campidoglio. "Ho chiesto una cabina di regia politica, appena si insedia il nuovo ad Zaghis". Già, perché nel frattempo c'è anche il caos Ama, senza bilancio dal 2016, con i conti in rosso, i sindacati imbufaliti e i dipendenti pronti allo sciopero. A sostituire l'ormai ex Cda, è stato nominato Stefano Zaghis, amministratore unico che guiderà da solo la partecipata, attivista grillino della prima ora, fedelissimo della sindaca Raggi, esperto di finanza, marketing e patrimoni immobiliari più che di rifiuti. Ieri il primo incontro in Campidoglio con l'assessore al bilancio Gianni Lemmetti e il direttore generale Franco Giampaoletti. In cima alla lista delle grane il bilancio 2017. 

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