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Corto Circuito, si apre uno spiraglio: "Campidoglio al lavoro per una soluzione"

Lo raccontano gli attivisti dello storico centro sociale romano a cui sono stati posti i sigilli la scorsa settimana. "E' un bene comunale, resta di tutti"

Sui sequestri al Corto Circuito si è aperto un dialogo tra gli attivisti e l'amministrazione Raggi. E' questo l'effetto del corteo che si è tenuto giovedì scorso dal Colosseo al Campidoglio con i militanti degli spazi sociali che sono scesi in strada per ribadire che "il centro sociale non si tocca".

Al termine della mobilitazione, terminata sotto alle finestre di palazzo Senatorio, una delegazione ha incontrato l'assessore al Bilancio e al Patrimono Andrea Mazzillo e il presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito: "L'amministrazione ha espresso la volontà di risolvere la situazione" spiega Federico Mariani, attivista del Corto Circuito. "E' stato ribadito che si tratta di un patrimonio che resta comunale. Anche la nuova struttura in costruzione (al posto di quella distrutta dall'incendio, ndr) è da considerare tale" continua.

Non solo. "Dopo i sigilli l'area non è più accessibile ma non è in sicurezza. Per esempio sono stati abbandonati frigoriferi con cibo, come mozzarelle e impasto della pizza, che rischia di marcire. Ci è stato promesso un intervento per sistemare questa situazione". 

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