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Sciopero dei mezzi e due cortei, per Roma si preannuncia un venerdì caldo

Oltre allo sciopero di 24 ore in Atac e Roma Tpl, sono in programma due manifestazioni. Alle 9,30 gli studenti si sono dati appuntamento a Piramide. Alle 17 al Colosseo invece sindacati di base e movimenti sociali

Sciopero dei trasporti e due cortei. Il prossimo 2 ottobre l'autunno romano diventerà ufficialmente caldo. I primi a scendere in piazza, al mattino, saranno gli studenti con appuntamento alle 9,30 a Piramide ma ancora senza un percorso stabilito. Nel pomeriggio alle 17 invece a radunarsi al Colosseo sarà un'articolata composizione sociale che unirà lavoratori capitolini, comprese le municipalizzate Atac e Ama, organizzati dai sindacati di base insieme ai movimenti per l'abitare e realtà sociali cittadine. La manifestazione, che si era inizialmente posta l'obiettivo di arrivare sotto la Prefettura, dovrebbe invece arrivare in Campidoglio. Durerà invece per tutta la giornata lo sciopero dei mezzi, indetto solo da Usb per Atac e da tutte le sigle sindacali per Roma Tpl. Le braccia di autisti e macchinisti che aderiranno rimarranno incrociate per 24 ore con rispetto delle fasce di garanzia (QUI TUTTE LE INFORMAZIONI SULLO SCIOPERO). Venerdì, quindi, si preannuncia una giornata a rischio per quanti dovranno spostarsi attraverso il centro della città. 

CORTEO STUDENTI - Lanciato sul web dagli Studenti Autorganizzati Romani, del corteo della mattina si sa solo che l'appuntamento è per le 9.30 fuori dalla stazione della metropolitana Piramide. Nel mirino la 'Buona scuola' del Governo Renzi, per gli studenti "una riforma che delinea la figura di un preside manager che, con la sua squadra di docenti scelti, governa la sua piccola azienda. Docenti scelti in base ad una meritocrazia fittizia, rispetto a chi è più vicino al dirigente scolastico". Contestati anche i “cosiddetti stage, occasioni di sfruttamento e lavoro gratuito che consentono l'ingresso dei privati nelle scuole, rendendo sempre più labile l'ormai sottile linea tra pubblico e privato”. Tra i temi che portano gli studenti a scendere in piazza anche problematiche più cittadine “gli scioperi negati e il divieto dei cortei”. 

CORTEO DAL COLOSSEO – Nel pomeriggio saranno invece i sindacati di base insieme a movimenti sociali e per la casa a sfidare il divieto del prefetto di Roma Franco Gabrielli di effettuare cortei nel centro cittadino dal lunedì al venerdì. Un divieto scritto in un ordinanza prefettizia che si rifà a un protocollo firmato nel 2009 per limitare le manifestazioni nella Capitale. “Abbiamo incontrato i dirigenti della Questura e abbiamo riscontrato quella flessibilità che invece non c’è nell’ordinanza prefettizia” spiega in una nota  Guido Lutrario, della Federazione romana dell'Unione sindacale di base che rassicura: “Il corteo del 2 ottobre perciò non è più a rischio e sarà una bella manifestazione dove le tante proteste della città si uniranno in un solo coro”. Il sindacalista spiega inoltre: “Modificare il percorso del corteo e terminare in Campidoglio piuttosto che in Prefettura non costituisce un problema insormontabile”.

APPELLO CONTRO IL DIVIETO – L'accento della manifestazione, quindi, è posto non solo sui temi che hanno chiamato la mobilitazione ma anche sul divieto a manifestare. “Questa regola imposta dalla Prefettura è così rigida da risultare inapplicabile e chi vuole continuare a vivere in democrazia non la può accettare. Per questo si stanno moltiplicando le firme di diverse personalità all’appello contro questa disposizione e pensiamo che il Prefetto farebbe una cosa saggia se la rivedesse”. Tra le firme raccolte Ascanio Celestini, Valerio  Mastandrea, Zero Calcare, Elio Germano, il Senatore Alberto Airola (M5S), Eleonora Forenza (Eurodeputata Sinistra Europea), Paolo Pietrangeli, la Banda Bassotti, Paolo Berdini, i Gang, Franco Russo, Sandro Medici, Antonio Di Stasi, Antonello Sotgia, Rossella Marchini, Militant A (Assalti Frontali), Giorgio Cremaschi”.

LE MOTIVAZIONI DEL CORTEO – La manifestazione, annunciata ieri ufficialmente con una conferenza stampa, chiama in piazza “cittadini e lavoratori” insieme. “Vogliamo dire con chiarezza che i cittadini e i lavoratori stanno dalla stessa parte e che i piani di privatizzazione delle aziende pubbliche produrranno effetti negativi sia sui servizi che sulle condizioni di lavoro”. All'orizzonte anche il quadro del Giubileo. “Le autorità di Roma cosa stanno facendo di misericordioso sui problemi sociali della città? Si sente parlare di sgomberi di famiglie già in difficoltà, di continui licenziamenti in aziende collegate con attività dell’amministrazione e, d’altro canto, non c’è un’assegnazione di casa popolare, non un piano contro la disoccupazione. I problemi sociali sono devoluti alla carità cristiana? Chi governa la città non può assumere l’irresponsabilità come filosofia di governo” conclude Lutrario nella nota. 

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