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Omofobia, polemica sui seminari nelle scuole: "Indottrinamento"

Le cosecambiano@roma è un bando dell'Assessorato alla Scuola che prevede giornate di sensibilizzazione sul tema da svolgersi nelle scuole tra febbraio e aprile. Dure critiche dal Forum delle Famiglie Lazio: "Non c'è stato un confronto con i genitori"

Insegnare la diversità in classe. Lezioni di italiano, storia, matematica e, tra l'una e l'altra, incontri dedicati a omosessualità, bisessualità, transessualità. Un progetto contro il bullismo, quello legato a forme più o meno conclamate di omofobia, quello che spesso nasce tra i banchi di scuola. E finisce in tragedia.

Il Campidoglio, mentre il registro delle unioni civili prende piede, fa un altro passo verso il mondo Lgbt. Le cosecambiano@roma è un bando dell'Assessorato alla Scuola che prevede giornate di sensibilizzazione sul tema da svolgersi nelle scuole tra febbraio e aprile.    

IL BANDO - Nel programma un questionario agli alunni, per verificare il grado di sensibilizzazione sull'identità di genere e sue forme discriminatorie, un racconto testimonianza di personaggi noti che hanno aderito all'iniziativa, da Vecchioni a Serena Dandini passando per Ozpeteck e Umberto Veronesi, e una giornata di dibattiti. 

LE ADESIONI - L'adesione è facoltativa e a discrezione dei presidi degli istituti. Può aderire una scuola intera ma anche solo classi singole. Ferma restando la possibilità per gli alunni di non partecipare comunque all'iniziativa. Libertà di scelta, più volte sottolineata dallo stesso Assessorato, che non basta a placare i duri attacchi all'iniziativa.  

LA POLEMICA - "Contestiamo il contenuto della proposta sì ma anche e soprattutto il metodo. Su un tema assolutamente delicato che riguarda l'educazione e le famiglie romane la pubblica amministrazione non si è confrontata minimamente con le Associazioni familiari o dei genitori". A parlare è la presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Lazio Emma Ciccarelli, che ci tiene comunque a sottolineare che l'associazione "vuole rappresentare tutte le tipologie di famiglia, non solo quelle frutto di un matrimonio, vogliamo rappresentare anche le famiglie fragili che ogni giorno fanno i conti con situazioni complesse". Ma non famiglie omosessuali.   

"Siamo contrari, come è ovvio, a ogni forma di bullismo all’interno delle scuole, ma siamo convinti che questo delicato tema educativo debba essere trattato concordando con i genitori i modi e i tempi, onde evitare indottrinamenti". Il fatto che l'adesione all'iniziativa sia libera non è sufficiente ad assolvere il Comune, "perché parliamo di scelte della pubblica amministrazione, che in quanto tale, e non come una qualunque associazione, si deve confrontare con i cittadini, nel caso specifico con le famiglie". 

Da qui la richiesta di "un confronto: abbiamo ricevuto centinaia di mail da parte di genitori spaventati per queste proposte educative che trattano temi così delicati. L’omofobia si vince con l’educazione, non con l’ideologia" ha aggiunto Ciccarelli. Pronta la risposta a mezzo stampa del portavoce di Gay Center, Fabrizio Marrazzo. 

GAY CENTER - "Le polemiche di queste ultime ore da parte del Forum delle Famiglie e di alcuni giornali tra cui Avvenire verso il progetto del Comune di Roma che prevede un programma di interventi nelle scuole contro l'omofobia non tengono conto di una realtà purtroppo grave che vede tra i giovani e in ambito scolastico un diffuso livello di bullismo e discriminazione verso cui spesso molti ragazzi e ragazze cercano supporto. 

Un dato su cui anche con la linea verde Gay Help Line siamo spesso chiamati a intervenire. Da dieci anni siamo impegnati nelle scuole romane, abbiamo realizzato progetti in circa 70 scuole raggiungendo decine di migliaia di studenti. Il 9 ottobre dello scorso anno il Ministro della Pubblica Istruzione Maria Chiara Carrozza ha premiato un nostro progetto in una scuola di Roma come miglior progetto anti omofobia". 

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