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Coronavirus: dipendenti Comune restano in smartworking, ma il Campidoglio è "pronto" ad aprire sportelli di sabato

L'intervista all'assessore al personale di Roma Capitale, Antonio De Santis, su organizzazione dipendenti capitolini nella fase 2 e post emergenza: "Puntiamo su servizi online, in Giunta delibera perchè lavori per sempre da remoto il 30%"

“La maggior parte dei dipendenti capitolini continuerà a lavorare da casa anche nelle prossime settimane”. Nella fase due dell’emergenza Coronavirus gli uffici comunali restano in smartworking. Ad annunciarlo è l’assessore al personale di Roma Capitale, Antonio De Santis

Coronavirus, 80% dipendenti capitolini in smartworking

Il rientro di amministrativi e tecnici nelle sedi del Comune sarà dunque “graduale e improntato alla prudenza”. D’altronde l’esperienza delle settimane scorse lo permette: nel pieno della crisi sanitaria e in regime di lockdown l’80% dei dipendenti capitolini si è avvalso del “lavoro agile” ed è questa la quota che il Campidoglio vuole mantenere. “Per esigenze di servizio prevediamo un rientro in ufficio per il 10%, questo vuol dire che il 70% dei dipendenti continuerà la propria attività in smartworking. La risposta del personale è stata molto positiva: tutti i settori, compresi quelli più sollecitati come ad esempio il Sociale, sono rimasti in piedi e pienamente operativi”. 

Il Comune si è attrezzato per proseguire su questa strada. Dopo le polemiche delle scorse settimane sul numero effettivo di lavoratori in condizioni di svolgere l’attività da remoto, l’assessore ha tenuto a sottolineare l’acquisto delle VPN ossia le connessioni punto-punto che consentono ai dipendenti l’utilizzo della rete intranet di Roma Capitale. “Ne abbiamo acquistate migliaia anche se – ha specificato De Santis a RomaToday rispondendo alle critiche – la vpn non è conditio sine qua non per lavorare: l’infrastruttura tecnologica del Comune si avvale anche di atri sistemi ed esiste tutta una serie di attività che prescindono dal loro utilizzo”. 

A Roma uffici aperti il sabato?

I dipendenti che invece dovranno recarsi in ufficio “saranno dotati dei dispositivi individuali di protezione” e troveranno sedi in cui gli interventi di igienizzazione saranno implementati. Ricevimento del pubblico su appuntamento e orari ancora da stabilire nell’ambito di una riorganizzazione complessiva della città con un’apertura straordinaria degli uffici che potrà avvenire anche il sabato per spalmare l'utenza su sei gorni invece che cinque.

“E’ un’esperienza che gli uffici di Roma, grazie alla disponibilità del personale, hanno già fatto in situazioni di necessità (ad esempio in occasione delle elezioni ndr.). Laddove dovesse ravvisarsi l’esigenza di aperture straordinarie il sabato saremo pronti”. 

Ma il Campidoglio punta molto sui servizi online: “Ci abbiamo investito tanto e abbiamo ottenuto risultati positivi: nell’ultimo anno l’erogazione dei servizi online è triplicata rispetto al precedente. E’ questa la direzione nella quale vogliamo proseguire”. 

Per il rientro progressivo degli impiegati del Comune “terremo conto delle esigenze di servizio ma anche e soprattutto delle condizioni personali e familiari di ciascuno per dare a tutti la possibilità di lavorare sereni considerando le difficoltà del momento” – assicura De Santis.

Il Comune nel post emergenza: "30% dipendenti lavorerà da casa"

E se al tempo del Coronavirus l’80% dei dipendenti capitolini lavora in smartworking già pronta la delibera di Giunta (che dovrebbe essere approvata oggi ndr.) affinchè una parte ci rimanga anche post emergenza, quando le condizioni torneranno ad essere ordinarie: “In questo ambito Roma Capitale è pronta a fare un passo in avanti strutturale: nella delibera stabiliamo che la quota di personale in ‘lavoro agile’ non dovrà mai essere inferiore al 30% totale dei dipendenti”. 

Oltre il Coronavirus, il "concorsone" al Comune si farà

Una macchina amministrativa, quella della Capitale, che attende anche di essere rinvigorita da nuovo personale: il Coronavirus ha bloccato la pubblicazione del bando del “concorsone” da 1512 posti al Comune di Roma attesa da migliaia tra marzo e aprile. “Le fasi preparatorie al bando, proprio perché i nostri uffici sono operativi in smartworking, sono in corso. Appena le condizioni a livello nazionale ce lo consentiranno siamo pronti per l’uscita del bando”. 
 

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