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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Consiglio comunale, fine della pace tra grillini e Pd. La moglie di De Vito: "Consiglieri M5s bambini capricciosi"

Scontro tra dem e pentastellati in aula. Bocciati tutti gli atti a firma Pd. Il gruppo si disconnette in massa dalla videoconferenza

Se non si può lasciare l'aula, perché il Consiglio ai tempi del coronavirus è in videoconferenza, per protestare si può sempre sparire dai monitor, staccare la rete internet. Una sorta di Aventino virtuale, come quello messo in scena ieri dal Partito democratico romano. Il gruppo di consiglieri ha lasciato in blocco l'Assemblea capitolina con una disconnessione di massa, dopo 9 voti negativi consecutivi della maggioranza M5S sulle mozioni a firma dem, quasi tutte riguardanti il coronavirus. Altro che pax politica in nome dell'emergenza che i cittadini vivono da oltre un mese. 

La disconnessione di massa

A preannunciare in diretta streaming la disconnessione di massa il consigliere del Partito democratico, Giovanni Zannola, firmatario di molti dei documenti respinti, con una amareggiata citazione verdoniana: "Avete chiesto condivisione, poi questo è il risultato: così ottenete solo rabbia. Mi sento come Pasquale Amitrano", personaggio protagonista del celebre monologo finale del film Bianco, Rosso e Verdone.

"Ritiriamo tutte le mozioni successive del Pd, perchè riteniamo che il Consiglio portato avanti questo modo sia inutile", ha detto il capogruppo del Pd, Giulio Pelonzi, pronto a sottoporre la questione alla sindaca Virginia Raggi. "Chiediamo subito un incontro con la sindaca per un chiarimento politico, vogliamo capire se è il caso di proseguire il tavolo in cui abbiamo concordato collaborazione visto che i risultati sono questi".

La replica: "Atti irricevibili"

Il gruppo M5s replica a stretto giro: "Il limite che vediamo nella condotta delle opposizioni non è tanto il richiamo a una presunta cabina di regia che avrebbe deciso una sorta di percorso comune, ma il fatto che loro non stanno affatto portando avanti questo eventuale progetto. Nei loro atti e nei loro interventi, la premessa è sempre l'inefficienza dell'Amministrazione e la necessità di un loro interessamento per correggere il tiro". Insomma, atti "irricevibili" per i grillini perché un voto favorevole sarebbe come dire "avete ragione, siamo inefficienti", o come "valorizzare il silenzio delle opposizione sui molteplici risultati concreti già raggiunti". 

La moglie di De Vito: "Grillini bimbi capricciosi"

Ma il carico da novanta sullo scontro M5s-Pd, mai così ai ferri corti a palazzo Senatorio da quando al governo vanno a braccetto, ci pensa l'ex assessore del III Municipio, Giovanna Tadonio, compagna del presidente dell'Assemblea capitolina, Marcello De Vito. I grillini? "Bambini capricciosi" o in alternativa "politici primitivi" per l'ex pentastellata che si sfoga in un lungo post su Facebook commentando la seduta di Consiglio. 

"Purtroppo non è cambiato nulla. I consiglieri di maggioranza del M5S non si sono ancora resi conto che stiamo vivendo un periodo di dolorosissima emergenza e che, come ha suggerito il presidente della Repubblica Mattarella, dobbiamo essere uniti, superare egocentrismi, protagonismi e personalismi politici. Cosa hanno invece mostrato i rappresentanti del Comune di Roma? Hanno esibito il loro atteggiamento di bambini capricciosi, bocciando tutte le proposte dell'opposizione" attacca duramente sui social. 

"Non mi interessa entrare nelle dinamiche/strategie squallide della politica del M5S - sottolinea Tadonio - ma forse avere un atteggiamento collaborativo, inclusivo, di ascolto, anche dell'opposizione, avrebbe contribuito a mostrare ai romani che, in un momento di crisi, l'umiltà, la saggezza, la competenza e l'unità sono valori che garantiscono la forza di superare le difficoltà".

E ancora: "Non si dimostra di essere grandi sminuendo gli altri. Come donna mi sono sentita abbandonata da 'politici primitivi' che seguono vecchie e rigide regole di un partito che ormai non ha più nulla da dire se non puntare il dito per nascondersi. Incapaci di adattarsi alle esigenze del presente e abbandonare i vecchi archetipi, non hanno compreso che il coronavirus è una prova importante per tutti e certamente i consiglieri di maggioranza del M5S, con la loro esibizione di ieri, hanno ostacolato la crescita di una città come Roma, ma soprattutto - conclude - hanno dimostrato di essere molto lontano dall'evoluzione personale, politica, culturale e spirituale alla quale tutto il mondo sta giungendo". 
 

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