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INTERVISTA | De Vito difende i romani: "Tanti controlli e poche violazioni. Il Forlanini? Sto con Raggi, riapriamolo"

Parla il presidente del Consiglio comunale. A RomaToday un commento al primo weekend di blocco totale imposto dai decreti della presidenza del Consiglio

"I romani stanno rispondendo con grande responsabilità, dico loro di avere grande fiducia nelle smisurate possibilità della nostra Capitale". Il presidente del Consiglio comunale, Marcello De Vito, dà il suo personale incoraggiamento alla città. A RomaToday commenta i giorni dell'emergenza Coronavirus e del blocco totale imposto dai decreti della presidenza del Consiglio. Guai a chi accusa i romani di essere usciti un po' troppo di casa. 

"Su 24000 controlli della polizia locale in due giorni si contano appena una dozzina di denunce" ci tiene a precisare a difesa dei suoi concittadini. Poi si schiera con la sindaca sulla necessaria riapertura dell'ospedale Forlanini, rinnova al Governo centrale la richiesta di poter utilizzare l'avanzo di amministrazione in bilancio, e spende parole importanti anche per i detenuti, sulla scia della sua esperienza personale: nove mesi agli arresti, tra carcere e domiciliari, accusato di corruzione e traffico d'influenze in un filone della maxi inchiesta sullo stadio della Roma. A novembre, aspettando il processo, è tornato libero. 

Presidente, come sta rispondendo Roma al blocco totale imposto dal Governo?

Con grande senso di responsabilità e con begli esempi di solidarietà, come lo sono i flashmob e come solo i romani sanno fare. Mentre il Comune sta utilizzando questa situazione per realizzare lavori stradali importanti e per procedere a una sanificazione di edifici, scuole, autobus, strade, cassonetti. Ai romani dico di avere responsabilità in questa fase, ma anche grande senso di fiducia nelle smisurate possibilità della nostra Capitale, per il futuro.

L'equipe di medici arrivata dalla Cina ha commentato che ancora in giro ci sono troppe persone. Lei che idea si è fatto? 

Solo tra venerdì e sabato la polizia locale, che ringrazio, ha eseguito 24000 controlli e il numero di appena una dozzina di denunce la dice lunga: i romani stanno rispettando responsabilmente le prescrizioni.

In questa fase di sospensione generale delle attività, come stanno procedendo i lavori del Consiglio comunale?

Dalla scorsa settimana abbiamo iniziato a fare sedute in streaming. Ora verificheremo se, in base al prossimo decreto del governo, si potranno fare anche da casa, visto che va garantita la pubblicità. L'attività è chiaramente incentrata sull'emergenza in atto e sulla approvazione di atti urgenti.

Secondo lei sarebbe fattibile una riapertura in tempi utili dell'ospedale Forlanini? Lo hanno richiesto i cittadini con una petizione e la stessa Raggi. Dalla Regione hanno risposto che è un'idea "senza senso".

La sindaca fa bene a farne una battaglia, come bene ha fatto la consigliera Guerrini a portare in Aula questo indirizzo da formulare alla Regione. Questa crisi sta mettendo in evidenza la autentica miopia delle scelte attuate sulla sanità, nel suo progressivo inesorabile smantellamento. Sono stati chiusi molti ospedali, non solo il Forlanini, ma anche il San Giacomo, il Santa Maria e San Gallicano ed altri. È importante riaprire queste strutture.

Quali provvedimenti avete adottato voi del M5s per imprese e famiglie della città? 

Differimento della Tari (Tassa sui rifiuti, ndr), blocco del pagamento delle rette scolastiche, sospensione del contributo di soggiorno, sospensione dei canoni concessori, richiesta di bloccare le cartelle esattoriali, anche se in regime di rateazione, nonché la possibilità di spalmare i canoni di locazione commerciale e la riduzione dei carichi contributivi. Queste sono alcune delle misure approvate in giunta e provenienti dalle richieste dello stesso Consiglio. 

Quanto ci sarà bisogno di un intervento del Governo e quanto invece il Comune riuscirà in autonomia a mettere in campo aiuti concreti. 

È ovvio che ci saranno maggiori spese e minori entrate. Al Governo abbiamo chiesto di poter usare una parte importante del fondo di svalutazione e l'avanzo, che costituiscono parte del bilancio ma che non possono essere utilizzati. Questo consentirebbe di disporre di circa 800 milioni per far ripartire l'economia cittadina. Torna inoltre inesorabilmente alla ribalta l'inaffrontato tema dei poteri di cui una capitale come Roma necessiterebbe.

Nei giorni scorsi ci sono state proteste fuori dalle carceri. Conosciamo la sua vicenda personale e la sua sensibilità sul tema. Come si sente secondo lei un detenuto alle prese con questa crisi? 

È difficile far capire quanto sia dura lì dentro, quanta forza serva. Quelle che per una persona sono piccole cose, lì dentro rivestono una importanza enorme, per aiutarti a farcela. Una visita, un pacco con dei vestiti, un libro, anche un pallone: sono piccole grandi cose, per un detenuto. È necessario in primis avere la volontà di capire come una persona, e sottolineo la parola persona, possa sentirsi in prigione. E quindi non lasciarlo indietro, non farlo sentire solo, abbandonato.

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