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Coronavirus, addette alle mense “sospese e dimenticate”: in 2mila senza reddito

Solo quattro aziende su quindici che operano nelle scuole di Roma hanno anticipato la cassa integrazione ai lavoratori, per duemila è crisi: “Non sappiamo come andare avanti, l'estate da sospese fa paura”

Senza stipendio da marzo e ancora in attesa della cassa integrazione: con le scuole chiuse a causa del Coronavirus è profonda la crisi vissuta dalle addette alle mense scolastiche di Roma. Solo quattro aziende delle quindici che si occupano della refezione nelle scuole della Capitale hanno deciso di anticipare il pagamento del Fondo d'Integrazione Salariale: così in città sono 2mila, tra cuoche e operatrici delle mense, ad essere rimaste senza retribuzione. 

Coronavirus, mense scolastiche: in 2mila senza stipendio né cassa integrazione

“Non ci hanno erogato ancora nessun contributo, così senza stipendio e cassa integrazione molte di noi non sanno più come pagare mutui, affitti e bollette” – raccontano alcune lavoratrici a RomaToday. 

Una crisi da Covid-19 che ha presentato loro un conto salatissimo in termini di occupazione e salario: la maggior parte di loro sono donne, “spesso monoreddito” – sottolineano i sindacati, e vivono da settimane “in una situazione economicamente disastrosa e non più tollerabile”. 

Coronavirus, per le addette alle mense “l’estate fa paura”

A far paura anche l’imminente arrivo dei mesi estivi durante i quali gli addetti alle mense scolastiche sono sospesi, per loro nessuno stipendio. “Cosa succederà alle migliaia di lavoratrici nel momento in cui avverrà la sospensione estiva? Come chiederanno l’ammortizzatore sociale se risultano sospese?” – si domandano Filcams-Cgil Roma e Lazio, della Fisascat-Cisl di Roma Capitale e Rieti e della Uiltucs Roma e Lazio. 

Timori e sconforto sono tangibili. “Il periodo estivo per noi è sempre molto duro, ma questo in arrivo ci fa davvero paura” – dicono le lavoratrici. 

Coronavirus, mense scolastiche: “Lavoratrici senza prospettiva”

Chiuse le scuole sono rimaste sole. “Nessuna parola o rassicurazione su come verrà gestito il servizio è stata proferita dal Campidoglio, né tantomeno ci sono state dichiarazioni che possano portare un barlume di positività a chi in questo momento è sospeso dal lavoro senza nessuna prospettiva futura” – denunciano i sindacati. La richiesta a Roma Capitale è quella di aprire un tavolo di confronto con le parti sociali “per iniziare a pianificare e a ragionare sulle prospettive lavorative” di chi opera nelle mense scolastiche.

Di quelle duemila lavoratrici e non solo che, spenti i fornelli delle cucine e le luci dei refettori, stanno vivendo sulla propria pelle la crisi economica da Coronavirus. 
 

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