Contratto decentrato, la Uil ritira la firma: "L'amministrazione non mantiene le promesse"

Al tavolo di trattativa per il contratto decentrato era stata la sigla sindacale più combattiva, più critica e più difficile da convincere. Alla fine però era arrivata la firma. Sette giorni dopo però la Uil ci ripensa e ritira la firma dalla preintesa con il Campidoglio sull'accordo da sottoporre in un referendum ai lavoratori. Lo fa perché "l'amministrazione ancora una volta ha disatteso la parola data ai lavoratori e alle Organizzazioni Sindacali, come accaduto tante, troppe volte nell’ultimo anno e mezzo".

In una nota la Uil spiega che "aveva condizionato il mantenimento della firma sulla pre-intesa ad una serie di richieste sia di carattere economico che organizzativo, chiedendo riscontri concreti in merito entro e non oltre la giornata di ieri, 13 febbraio 2015. Ci riferiamo alla restituzione del salario accessorio non pagato ai dipendenti capitolini lo scorso gennaio e, dunque, all’erogazione di quello relativo ai mesi di febbraio e marzo 2015. Inoltre, i Sindacati avevano chiesto il rinvio della disciplina del settore scolastico, che sarebbe stato oggetto di un successivo confronto tra Comune e parti sociali. Nonostante le premesse apparentemente positive, su questi tre punti fondamentali non è arrivato nessun riscontro da parte dell’Amministrazione, che ancora una volta si è dimostrata pronta e disponibile a parole ma inconcludente alla prova dei fatti".

Restano quindi due le sigle ad aver raggiunto l'accordo con il Campidoglio. Cgil e Cisl infatti non retrocedono e confermano la firma sull'accordo trovato dopo una maratona di quasi 24 ore lo scorso 6 febbraio. Sul fronte del no restano invece Usb, Diccap e Csa. Il nuovo contratto dovrà comunque passare all'esame dei lavoratori. Il tutto con le elezioni per il rinnovo delle Rsu alle porte.