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Contratto decentrato, continua l'assedio delle educatrici al Campidoglio: si va verso la sospensione

Sul tavolo della trattativa il congelamento del nuovo contratto. Intanto i sindacati attendono il documento con il pre-accordo elaborato dagli uffici

L'assedio al 'palazzo' è durato fino a notte fonda. E questa mattina, insegnanti ed educatrici dei nidi e delle scuole dell'infanzia hanno ricominciato la protesta sotto Palazzo Senatorio dove, convocate per un'assemblea sindacale, si sono nuovamente radunate a centinaia. Con un messaggio chiaro: il contratto unilaterale entrato in vigore il primo gennaio scorso alle lavoratrici comunali proprio non va giù. “Vengono eliminate le sostituzioni e migliaia di precarie rischiano di rimanere a casa. Aumenta il carico di lavoro e parallelamente la qualità del servizio è destinata a peggiorare” spiegano.

Qualcosa però nella notte è cambiato. Al tavolo con i sindacati, iniziato nella mattina di ieri e proseguito fin dopo le tre del mattino, si è trattato a oltranza. In giornata dagli uffici del vicesindaco Luigi Nieri uscirà un pre-accordo da sottoporre alle organizzazioni sindacali che dovranno dare il parere definitivo. Il documento, poi, verrà valutato da tutti i dipendenti capitolini con un referendum.

Il nodo più 'caldo' è il settore scolastico. La protesta indetta dall'Usb davanti al dipartimento in via del Tempio di Giove, proseguita fino alle quattro del mattino, sembra aver sortito i suoi effetti. E al tavolo della trattativa ha fatto scattare il dietro-front dell'amministrazione: sospendere l'atto 'unilaterale' e tornare al vecchio contratto fino all'avvio del nuovo anno scolastico. Nel frattempo aprire un tavolo permanente con al centro il nuovo modello educativo per elaborare una proposta entro il prossimo 30 giugno. Una vera e propria vittoria per le educatrici scese in piazza a centinaia, ieri sera Usb, questa mattina Cgil, Cisl e Uil, per chiederne la sospensione.

L'aria è che tira è quella di una fumata bianca. Ieri si è trattato tutto il giorno: analizzate punto per punto le proposte dei sindacati, limati i punti più critici del nuovo contratto accessorio che regolerà il lavoro e il salario di 24 mila dipendenti capitolini. Sul fronte tecnico-amministrativo le parti hanno trovato un punto di convergenza che manterebbe, pur con le modifiche avanzate dalle organizzazioni dei lavoratori, il nuovo impianto elaborato dall'amministrazione capitolina. Aperture risolutive anche sul fronte della Polizia locale che nella giornata di ieri ha ottenuto una convocazione dal sindaco Ignazio Marino per il 29 gennaio. È stata riconosciuta, inoltre, da parte del vicesindaco la carenza d'organico di cui soffre tutto il corpo dei Vigili urbani.

L'accordo trovato stanotte con il vicesindaco ha visto il favore di Cgil, Cisl e Csa. "L'amministrazione capitolina ha risposto all'ultima chiamata per fermare l'atto unilaterale e arrivare a un nuovo contratto condiviso. Il giudizio dell'incontro fiume di questa notte è positivo: sono state accolte molte delle nostre considerazioni e proposte, anche quelle che fino a oggi non erano state prese in considerazione” il commento di Natale Di Cola  segretario della Fp Cgil di Roma e del Lazio. Aspettano di leggere l'articolato invece l'Usb e la Cisl Fp che per voce del segretario generale Roberto Chierchia spiega: "Il nostro giudizio resta sospeso in attesa della proposta scritta". La firma potrebbe arrivare nelle prossime 48 ore. Poi il documento dovrà tornare in Giunta per la modifica dell'atto unilaterale. L'amministrazione è decisa a chiudere. “Siamo pronti a firmare” hanno ripetuto più volte dagli uffici del dipartimento.

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