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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Contratto decentrato, Campidoglio assediato per il tavolo con i sindacati: "Siamo in tremila"

Centinaia di lavoratori, soprattutto le educatrici del settore scolastico, sono accorsi al presidio indetto dall'Usb davanti al dipartimento Risorse Umane in via del Tempio di Giove

Proteste questo pomeriggio in Campidoglio, davanti alla sede del dipartimento Risorse Umane in via del Tempio di Giove, durante il tavolo di discussione tra l'amministrazione capitolina e i sindacati sul contratto decentrato. “Sono tremila i lavoratori e le lavoratrici, i cittadini romani, utenti dei servizi pubblici, mamme con bimbi in carrozzina, che sono accorsi per far sentire la propria voce di protesta” dichiara Roberto Betti, dell’Unione sindacale di base di Roma Capitale. Un presidio animato soprattutto dalla “rabbia” delle educatrici del settore scolastico chiamate a raccolta perché inizialmente, per le 18, era in programma un incontro tra i rappresentanti dell'Usb, il vicesindaco Luigi Nieri e l'assessore alla Scuola Paolo Masini, poi saltato perché il tavolo con tutti i sindacati sul contratto decentrato per tutte le categorie è proseguito a oltranza per tutta la giornata. Obiettivo: arrivare alla firma di un accordo tra le parti. Durante la protesta non sono mancati momenti di tensione con tanto di intervento delle forze dell'ordine che sono rimaste a presidiare il palazzo.

Ad animare la protesta uno dei nodi più delicati della contrattazione sul salario: il settore scolastico. “Sono tantissime maestre, genitori con bambini piccoli e cittadine sono accorse questo pomeriggio per far sentire tutta la loro rabbia” racconta Caterina Fida dell'Usb presente al presidio. “Siamo determinate a non accettare l'imposizione di un contratto che prevede il licenziamento di migliaia di precarie, tramite la sospensione delle sostituzioni, e con un conseguente maggiore carico di lavoro per il resto del personale. Modifiche che peggiorano sensibilmente la qualità del servizio” denuncia Fida.

Così “siamo qui per chiedere la sospensione del contratto unilaterale e ottenere più tempo per ridiscutere una nuova organizzazione non calata dall'alto ma elaborata insieme alle lavoratrici”. Fida spiega come siano state avanzate anche delle proposte all'amministrazione: “Con il nuovo contratto l'obiettivo dell'amministrazione è quello di tagliare tra i 20 e i 25 milioni di euro dal settore scolastico. Noi proponiamo quindi l'utilizzo di fondi strutturali regionali che possono essere utilizzati per il lavoro femminile o per l'implementazione dei servizi che potrebbero impiegati per mantenere livelli adeguati dell'offerta pubblica senza gravare sulle lavoratrici e sulle casse capitoline”.

Mentre all'interno prosegue ormai da ore la discussione sindacale l'Usb chiede di “non ignorare la volontà della piazza: l’ “atto unilaterale” venga bloccato e si apra una trattativa vera a cui partecipi anche il Governo. La lotta del personale di Roma Capitale diventa più dura e determinata l’USB è presente sia al tavolo che in piazza e lotterà per impedire la devastazione dei servizi, con ogni mezzo necessario”.

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