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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Contratto decentrato, Marino contro Nieri. E da Augello la richiesta: "La vertenza passi in mano al Governo"

Tra le pieghe della polemica per il G8, anche il malcontento per la gestione del nuovo contratto. L'indiscrezione del Corsera non smentita dal sindaco. Spunta anche un'interrogazione di Augello firmata anche senatori del Pd romano

"Per oggi il Niericidio è scongiurato". Andrea Augello, senatore Ncd, ieri in tarda serata commentava con ironia il rientro della crisi che rischiava di mettere Sel fuori dalla maggioranza capitolina. Una crisi innescata dalle dichiarazioni dell'assessore Alfonso Sabella sul G8, ma che ha fatto emergere contrasti tra il sindaco e il suo vice relativi alla vicenda del salario accessorio. A svelare il retroscena è ancora Ernesto Menicucci sul Corriere della Sera. Un retroscena che, mentre scriviamo, non ha ancora trovato alcuna smentita da parte del Campidoglio.

NIERI SFIDUCIATO? - In sostanza viene riportato il dialogo con cui il sindaco stava giubilando Nieri. "Non sei stato capace di gestire la trattativa sul salario accessorio...", rispondeva il chirurgo genovese alla richiesta del suo vice di poter mantenere quantomeno la delega al personale. Ad aggiungere sale su una ferita aperta ci ha pensato l'interrogazione del senatore Augello che ha trovato 43 firmatari tra cui anche esponenti di spicco del Pd romano. Una ferita aperta quella del salario accessorio. Una trattativa iniziata a febbraio del 2014, durata un anno e che Nieri credeva chiusa con l'accordo di fine gennaio con Cgil e Cisl. Una vittoria festeggiata con il sindaco Marino con tanto di dichiarazioni cariche di soddisfazione.

L'amministrazione però non aveva fatto i conti con i lavoratori che hanno sonoramente bocciato l'intesa, sancendo la sconfitta di Cgil e Cisl da un lato e del duo Nieri Marino dall'altro, La questione è così tornata ad un punto morto.

IL PUNTO MORTO - Cgil e Cisl, ormai senza credito alcuno, depotenziate al tavolo, fanno di fatto scena muta da settimane. Nieri e la maggioranza si sono sbugiardati da soli sull'atto unilaterale. A fine 2014, quando di fatto ne decretarono l'entrata in vigore ci si affrettò a dichiarare: "Non un euro verrà perso dai lavoratori". All'indomani del no dei lavoratori Fabrizio Panecaldo, capogruppo Pd usò parole assai dure dicendo: "Con il no a contratto decentrato  dipendenti capitolini confermano che lo sport preferito dagli italiani sia quello di spararsi sulle balle. Adesso si ritorna ad agosto. I dipendenti perderanno soldi. Qualcuno, e non è l'amministrazione, gli spiegherà il perché". I tagli ci saranno quindi, le buste paga nell'immediato sono e saranno più leggere contrariamente a quanto promesso da Marino&co. Nel frattempo l'applicazione del contratto ha portato a casi controversi come quello delle maestre costrette negli uffici comunali senza far nulla durante le vacanze di Pasqua. Nieri, nell'ultimo incontro con i sindacati, ha di fatto preso tempo.

INTERROGAZIONE DI AUGELLO - Insomma, il quadro è quello di un vicolo cieco per uscire dal quale Augello si è fatto promotore dell'ennesima interrogazione con cui chiede al Ministro del Lavoro ed al Ministro della Funzione Pubblica "se intendano valutare la possibilità, d'intesa con le organizzazioni sindacali ed il Comune di Roma, di riaprire le trattative convocando un tavolo nel quale il Governo possa offrire la sua autorevole mediazione, favorendo una rapida soluzione del rinnovo del contratto decentrato". A firmarla, oltre a lui, 43 senatori tra Nuovo Centro Destra, Forza Italia, Movimento Cinque Stelle ed anche Partito democratico.

Il rischio per Marino è dunque quello di vedersi sottrarre una trattativa per "manifesta incapacità". Un colpo all'immagine della sua giunta, l'ennesimo, difficile da sopportare. Da qui l'idea di scaricare Nieri, sfruttando l'affaire Sabella. Le colombe vendoliane e i big del PD di Roma sono riusciti a riportare la pace. Quanto durerà?  

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