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Dipendenti pubblici, ecco il nuovo contratto: sale dal 10 al 30 per cento il bonus legato ai risultati individuali

Oggi la firma della pre intesa in Campidoglio. Tutte le novità

Dal 10 al 30 per cento di bonus in busta paga sarà legato alle prestazioni del singolo dipendente, e non più a quelle di struttura. In altre parole: più attenzione alla bravura e al merito dell'uno piuttosto che al prodotto finale frutto del lavoro di squadra. E' la novità centrale del contratto decentrato per i dipendenti capitolini, 24mila, siglato oggi in Campidoglio dalla sindaca Virginia Raggi, dall'assessore al Personale Antonio De Santis, dal direttore del Dipartimento organizzazione e risorse umane Angelo Ottavianelli, e dalle rappresentanze dei sindacati di categoria, Cgil, Cisl, Uil, Csa, Rsu.  

"Quello che oggi vi presentiamo è il frutto di un percorso strutturale basato sulla programmazione per rilanciare l'ente e per rigenerarlo tramite una visione d'insieme" spiega la sindaca, acclamata post intervento da un gruppo di dipendenti capitolini presenti in conferenza stampa. Il riferimento è alle basi su cui si innesta il contratto: lo sblocco delle assunzioni che, ricorda, "ha garantito in meno di tre anni circa 4.870 ingressi tra personale scolastico (1.500), agenti di Polizia locale (913) e altri profili (2.457)" assicurando "un progressivo abbassamento dell'età media dei dipendenti, che nel 2016 si attestava sui 56 anni". E ancora di numeri di cui andare fieri parla l'assessore De Santis: "Dal 2016 è stato rinnovato il 24% di insegnanti e maestre, il 15% del corpo di Polizia Locale e il 22% di amministrativi. Nel complesso, il 21% del corpo dei dipendenti capitolini e' costituito da personale inserito negli ultimi 3 anni". Cosa dice il nuovo contratto?

Le novità nel testo 

L'impianto resta pressoché identico a quello del 2017, la prima stesura che stralciò, mettendo un punto a una vertenza lunga anni, l'accordo unilaterale approvato dall'ex amministrazione di Ignazio Marino. Con una differenza però non da poco che riguarda la ripartizione del salario accessorio, ossia le modalità di erogazione della parte variabile in busta paga. Se nella versione di due anni fa avevamo infatti il 90 per cento del bonus legato ai risultati raggiunti dall'intera squadra di lavoro, con obiettivi declinati nel Piano esecutivo di gestione (Peg) che fissa i risultati e gli standard dei servizi che l'amministrazione intende perseguire, nel triennio, con il nuovo contratto quel 90 scende a 70%. L'altro 30 viene invece legato alle prestazioni individuali del lavoratore, con valutazione finale del dirigente.  

Sono poi presenti tra le novità del nuovo testo, innestate sulla struttura del 2017, otto milioni e mezzo di euro presenti a bilancio da destinare a forme varie di welfare aziendale (ancora da dettagliare), la formazione di nuove figure ad hoc quale l'addetto al servizio di cassa per le attività anagrafiche, lo sdoganamento della previdenza per la Polizia locale in base alla previsione normativa, l'inserimento delle progressioni economiche orizzontali come istituto premiante per il personale capitolino. Soddisfatti i sindacati. 

Il plauso dei sindacati

"Questo contratto è frutto di un confronto lungo, proficuo, talvolta anche aspro ma necessario. Ringrazio di questo l'amministrazione" ha commentato Marco D'Emilia, della Fp Cgil di Roma. "A brevissimo, prima della ratifica, chiederemo un parere ai dipendenti capitolini". Per Giancarlo Cosentino, rappresentante della Cisl Fp regionale, "siamo riusciti a dare risposte ai dipendenti ma guardando la città e i cittadini. Questo contratto ha questo obiettivo e lo ha raggiunto", mentre Francesco Croce della Uil Fpl di Roma e Lazio ha ricordato che "l'ultimo contratto condiviso con le amministrazioni precedenti risaliva al 2010, ma con questa amministrazione nel giro di due anni abbiamo sottoscritto un nuovo contratto decentrato nonostante la normativa nazionale blocchi la possibilità di aggiungere nuove risorse al fondo per i dipendenti". Attenzione però a parlare di "fannulloni". "Tra i dipendenti non ce ne sono" vuole sottolineare Franco Moscia della Csa. "C'è una squadra, un gruppo di lavoro, che non si lamenta e pensa a erogare servizi alla comunità".

I contrari 

Ma c'è chi è rimasto fuori dal tavolo. "Nel merito delle proposte scaturite dal tavolo negoziale si è rafforzato il potere discrezionale della dirigenza nella valutazione del personale e si è soltanto ritoccato con micro incrementi il sistema indennitario" spiega Roberto Betti, di Sgb (Sindacato generale di base). Un volontino di protesta lasciato sul tavolo della sala delle Bandiere, dove le parti hanno siglato il contratto, serve a ricordare anche le voci contrarie ai contenuti di quanto stipulato. "Nessuna delle nostre proposte è stata presa in considerazione". 

Critica anche l'Ugl Polizia Locale che in una nota del Coordinamento romano attacca "il perdurare dell'assoluta mancanza di riconoscimenti specifici per i poliziotti urbani. A pochi giorni dal lancio di bombe molotov nei confronti dei nostri agenti, ormai quotidianamente impiegati in servizi di ordine pubblico, tra stadi, campi nomadi e sgomberi di appartamenti occupati, dobbiamo prendere atto della mancanza di istituti contrattuali specifici, che remunerino, tutelino e garantiscano i nostri agenti, nei diversi, specifici e delicati compiti che gli stessi svolgono in condizioni ben più avverse dei restanti appartenenti alla famiglia dei dipendenti comunali". 
 

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