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Regione, Zingaretti parla in Consiglio: "Falcognana non sarà Malagrotta"

Il governatore è intervenuto questa mattina alla seduta alla Pisana impegnata sul tema dei rifiuti. Nel piazzale antistante, continuano le proteste dei cittadini

“Nessuna nuova Malagrotta”. Lo ha ripetuto più volte il governatore Zingaretti nel corso delle ultime settimane e lo ha ripetuto anche questa mattina alla Pisana dove da questa mattina è in corso un consiglio regionale proprio sulla questione dei rifiuti: “Falcognana sarà una piccola discarica temporanea, dove verrà scaricato solo materiale trattato”. Affermazioni che non sono bastate a placare le proteste dei cittadini radunati fuori dalla struttura della Pisana con striscioni e fischietti per farsi sentire. Il presidente regionale ha poi annunciato di voler stanziare 10 milioni di euro per il capping di Malagrotta.

IL PROGETTO - Zingaretti conferma i numeri emersi nei giorni scorsi e difende il suo operato. “Non siamo al giorno zero. Abbiamo già compiuto scelte importanti”. Tra queste lo stanziamento di “50 milioni di euro per la differenziata porta a porta, già distribuiti alle amministrazioni, l'iter di revisione del Piano regionale dei rifiuti, con l'abolizione dello scenario di controllo, il monitoraggio che permetterà di ridefinire il fabbisogno di impianti”.

FALCOGNANA - Il presidente ha chiesto di smettere di alimentare la paura attorno alla scelta di Falcognana dove andranno 'solo' 12 camion al posto di 60 per un totale di 300 tonnellate al giorno. “Come si legge nella relazione di Sottile Falcognana è l'unico sito che offre le necessarie garanzie per la tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini” ha spiegato riferendosi al fatto che lì è già attiva una discarica con tutte le autorizzazioni. Esigenza che ha incrociato anche l'urgenza nella tempisitica: “C'era l'impossibilità tecnica di realizzare una nuova discarica nei tempi dati”. E inoltre: “Nessun coinvolgimento dell'area del Divino Amore. Nessuna criticità dal punto di vista legale".

SOLDI PER MALAGROTTA - Zingaretti ha inoltre confermato l'annuncio avanzato venerdì scorso anche dal sindaco Marino: “Malagrotta diventerà un grande parco”. Secondo quanto spiegato in sede di consiglio, la Regione si sta impegnando per stanziare 10 milioni di euro. Una proiezione ottimistica che però non convince i cittadini dei comitati della Valle Galeria che per il 30 settembre alle 21 di sera hanno organizzato il 'lucchetto day'.

I DUBBI DEI CITTADINI  - “Il sospetto è che il primo ottobre con la scusa della bonifica e della riqualificazione venga mascherata una proroga vera e propria” denuncia Alessandro Costatini Pacilli dei comitato Cittadini Liberi della Valle Galeria. “Infatti le istituzioni stanno valutando di proseguire con l'abbancamento della Frazione Organica Stabilizzata prodotta dagli impianti di trattamento meccanico biologico per la realizzazione del capping finale della discarica” continua Pacilli. “Secondo le nostre verifiche normative, la frazione organica stabilizzata non può essere utilizzata per il recupero ambientale”. E non convince fino in fondo nemmeno lo stanziamento dei finanziamenti per il post Malagrotta. “Per effetto dell'art. 15 D.lgs 36/2003 i soldi per la chiusura della discarica dovrebbero essere completamente coperti dalla tariffa già pagata dall'amministrazione pubblica per lo smaltimento”. 

PROTESTE - Intanto fuori dalla Pisana un centinaio di cittadini ha inscenato una protesta. Simbolicamente la Madonna crocifissa del Divino Amore è stata issata su una croce di legno. Al centro degli attacchi dei manifestanti il sindaco Marino e il governatore Zingaretti a fianco del commissario Sottile con sotto la scritta “L'imbroglio di Falcognana” stampata sotto alle loro immagini. “Difendiamo la nostra salute” lo slogan stampato invece sulle magliette.

OPPOSIZIONE - Agguerrita anche l'opposizione alla Pisana. “Questa amministrazione è sempre più deludente” ha dichiarato il capogruppo Pdl alla Regione Lazio Luca Gramazio. “Zingaretti come al solito ha evitato di entrare nel merito delle domande che abbiamo posto da oltre un mese e mezzo” ha denunciato. “Dal primo ottobre, dove andranno i rifiuti in eccedenza fino a quando non sarà espletato il bando di gara di Ama per trasferirli fuori Regione? Che fine faranno poi i rifiuti dei Tmb Malagrotta 1 e 2? Questi sono gli aspetti cruciali che la Regione non è stata in grado di affrontare da circa due mesi”.

MOVIMENTO CINQUE STELLE - Più sistemico l'intervento di Davide Barillari, capogruppo alla Pisana del Movimento cinque stelle. “Cambiamo nome ai rifiuti ma continuiamo a bruciarli e sotterrarli nascondendo ai cittadini laziali la verità. Ogni consigliere regionale del Lazio è responsabile, perché siamo al 20% della differenziata nonostante si siano stanziati centinaia di milioni dal bilancio per incentivarla” denuncia chiedendo l'avvio della raccolta porta a porta. Nel mirino del suo intervento anche l'annuncio di Zingaretti di stanziare soldi per il capping della discarica: “Si dovrebbe fare in modo che i proprietari delle discariche paghino i costi di bonifica".

COMUNE - Intanto l'assessore all'Ambiente del Comune di Roma Estella Marino ha annunciato in commissione Ambiente "la verifica di una serie di criticità "quali la concessione, l'affidamento e la viabilità nell'area interessata dalla discarica" si legge in una nota. "Se a seguito delle indagini del Commissario e della Prefettura di Roma si dovessero verificare condizioni che impediscano alla Pubblica Amministrazione di contrarre contratti con il soggetto individuato, sarà lo stesso Ministero a valutare la situazione".

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