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I rifiuti arrivano in Consiglio, tra sacchi neri e maialini l'assessore Marino si difende

Dopo la protesta colorita dell'opposizione, l'assessore ha fatto il punto sulla situazione dei rifiuti in Aula Giulio Cesare. Seduta sospesa e rimandata a giovedì quando si voterà la delibera sull'anagrafe dei rifiuti

Tra palloncini di Peppa Pig e sacchi neri di immondizia messi dai consiglieri del Nuovo Centro Destra a coprire lo scranno del sindaco in Aula Giulio Cesare si è tenuta ieri una seduta straordinaria sui rifiuti. Polemiche colorite a parte, dopo le immagini di cassonetti stracolmi, di sacchetti di immondizia abbandonati a terra e di maiali che rovistano tra i rifiuti che hanno fatto il giro del web durante il periodo natalizio, l'assessore di competenza Estella Marino ha voluto fare il punto nell'aula.

Una giornata non facile per l'assessore dal momento che proprio dal suo partito, dal consigliere Antonio Stampete, è arrivato un post su Facebook che aveva tutta l'aria di essere una richiesta di dimissioni. L'assessore Marino però, forte della recente chiusura di Malagrotta ha rivendicato il suo operato: “E' stato un lavoro difficile in questi mesi anche nello scontro diretto con chi da 35 anni continuava a tenere il monopolio su una discarica, minacciando di mandare Roma in emergenza” ha affermato guadagnandosi l'applauso della maggioranza. Il riferimento è all'inchiesta giudiziaria che ha travolto il sistema rifiuti regionale e romano con al centro il proprietario della storica discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni. "Non si può sempre sottostare alle minacce, bisogna invece avere la schiena dritta e assumersi il rischio, per non sottostare più a nessun ricatto dei poteri forti che in questa città tentano e continuano a tentare di dare le proprie linee di indirizzo politico, in questo caso sulla politica dei rifiuti”. 

L'assessore ha risposto anche al consigliere Antonio Stampete che nel post polemico su Facebook aveva polemizzato sul fatto che nonostante lo stanziamento di cinque milioni di euro la città “è ancora sporca”. Ha spiegato l'assessore Marino: "I 5 milioni di euro attinti dal fondo di riserva il 30 dicembre non sono ancora stati tutti spesi ma utilizzati in parte per alcuni interventi in convenzione con l'Ama: 1,5 milioni vanno al dipartimento Ambiente per la bonifica discariche abusive, 3,5 al Gabinetto del sindaco e servono per il decoro urbano e la pulizia". 

Infine il tentativo di tracciare la linea che l'amministrazione intende seguire. Per l'assessore si tratta di “una rivoluzione del sistema culturale”. Basta vedere i rifiuti “come problema” ma come “opportunità industriale, ambientale ed economica della differenziata”. Una rivoluzione che dovrebbe partire dai cittadini “meglio formati, informati e consapevoli”, per questo “sono stati avviati dei progetti nelle scuole” e “con le associazioni”, passare per “un'azienda sana che faccia bene il servizio di raccolta differenziata” e proseguire con “impianti di trattamento adeguati”.

La seduta straordinaria dell'Assemblea capitolina sul tema dei rifiuti è stata, poi, sospesa senza arrivare alla votazione della delibera sull'Anagrafe pubblica relativa alla raccolta, al recupero, allo smaltimento e agli impianti dei rifiuti solidi urbani che verrà discussa giovedì dalle 16 alle 20.

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