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In Campidoglio tutti fan di Vito Crimi. Non solo Raggi, ecco i consiglieri grillini a cui serve il terzo mandato

Modificare la regola del doppio mandato farebbe comodo anche a un nutrito gruppo di eletti sul territorio, volti storici del Movimento romano, altrimenti tagliati fuori da ogni partita

Derogare alla regola del doppio mandato non andrebbe incontro solo alle esigenze di Virginia Raggi. La proposta lanciata da Vito Crimi, capo politico "reggente" del Movimento Cinque Stelle, consentirebbe un bis alla sindaca in Campidoglio certo, ma spianerebbe la strada di una terza corsa elettorale anche a un nutrito nucleo di consiglieri pentastellati, attivisti storici e volti delle principali battaglie sul territorio, altrimenti tagliati fuori da ogni possibile candidatura. 

Tutti con Vito Crimi

Appesi a un terzo mandato che nei fatti, senza un cambio di rotta, non potrebbero espletare, ecco così che in tanti, fosse anche solo per mera strategia, si riscoprono fan di Crimi. "Il capo politico del MoVimento 5 Stelle ha pienamente ragione" dichiara l'ex capogruppo in Campidoglio Paolo Ferrara, nonostante la vicinanza da sempre alla capogruppo in Regione Roberta Lombardi che invece ha bocciato ogni deroga. Ferrara, per capirsi, è tra quelli che in Campidoglio non potrebbero più essere eletti senza un cambio del regolamento.

Il "mandato zero" non basta

Se infatti Luigi Di Maio, quando ancora guidava il Movimento, introdusse il cosiddetto "mandato zero" proprio per consiglieri comunali e municipali (equiparati), questo è da intendersi per candidature a livelli superiori. In sintesi il primo mandato da consigliere comunale non viene considerato in caso la persona decida di candidarsi una terza volta in Regione o in Parlamento. Ma un terzo giro in Consiglio comunale non è permesso. O almeno non ancora. 

La lista di consiglieri fuori dai giochi

Così in Comune sarebbero ben 11 consiglieri su 27 attuali che compongono la maggioranza consiliare a restare fuori, almeno a Roma, dalla politica a Cinque Stelle. C'è il nucleo degli "storici" (esclusa Raggi) che al mandato che si conclude nel 2021 aggiungono quello all'opposizione nell'era Marino: Enrico Stefàno, Marcello De Vito, Daniele Frongia. 

A questi si aggiunge una lunga lista di eletti che al mandato in Comune sommano un'altra tornata nel 2013 nei municipi. Alessandra Agnello, già consigliera in IX, e Maria Agnese Catini in IV. Dall'aula del VII Tuscolano arriva Andrea Coia, altro incandidabile per un terzo eventuale mandato in Campidoglio, idem per Daniele Diaco, ex candidato nel 2013 a presidente del XII municipio, Paolo Ferrara, già consigliere a Ostia, Eleonora Guadagno, in corsa per la poltrona di minisindaco in V, poi eletta consigliera.

E ancora Donatella Iorio, nella scorsa consiliatura portavoce pentastellata nel municipio di Raggi, il XIV, Marco Terranova, nello stesso territorio candidato presidente, poi consigliere, Maria Teresa Zotta, candidata minisindaca nel vicino XV. Nella lista degli incandidabili anche Valentina Vivarelli, oggi in giunta come assessore al Patrimonio e Politiche abitative, pescata però dal Consiglio, ha all'attivo anche un mandato da eletta in municipio VIII. 

Tra gli incandidabili alle urne del 2021 anche alcuni presidenti di municipio. Vedi Giovanni Boccuzzi, minisindaco del V ma già consigliere nel 2013, Monica Lozzi, idem per il VII municipio, e Silvia Crescimanno, prima portavoce poi presidente del XII parlamentino. 

Una ricca lista di nomi ai quali il via libera per un terzo mandato farebbe decisamente comodo. Che spiega l'endorsement a sorpresa di alcuni a Vito Crimi, o il restare in silenzio di chi, se anche non sosterrebbe un Raggi bis, è costretto a farsi ben altri calcoli. 

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