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Unione Inquilini a congresso, Valeriani propone "un'Agenzia dell'abitare". Castiglione diserta

Al primo giorni di congresso del sindacato romano un confronto con istituzioni, sindacati di categoria e movimenti

L'assessore regionale con delega a casa e urbanistica, Massimiliano Valeriani, ha proposto un'Agenzia dell'abitare. Sindacati degli inquilini e movimenti si sono confrontati su un possibile passo in avanti per risolvere "un problema strutturale come quello abitativo cittadino". Al congresso 'dei cinquant'anni' di Unione Inquilini di Roma, che si è aperto ieri pomeriggio in via Goito 34, l'unica sedia ad essere rimasta vuota è stata quella dell'assessora capitolina Rosalba Castiglione. I lavori sono stati aperti da una relazione del segretario romano Guido Lanciano, che dopo oltre dieci anni ha preannunciato un cambio ai vertici del sindacato. A sostituirlo,con votazione sabato mattina, Fabrizio Ragucci. Così, con l'ultimo intervento da segretario romano Lanciano ha tracciato anche una road map per uscire dal disagio abitativo cittadino. "Si è pensato che l'emergenza abitativa fosse un fatto di cattiva gestione del patrimonio, mentre la vera questione è che si è affidato al mercato la soluzione di problemi che sono infrastrutturali e politici". 

Il miglioramento della gestione del patrimonio pubblico "è solo un tassello" ha continuato Lanciano. Quello che serve a Roma sono "almeno 10 mila case popolari". La richiesta è che "le migliaia di edifici sparsi in tutta Roma completamente vuoti" vengano utilizzati a "fini abitativi, eventualmente con progetti di autorecupero e non riconsegnati ai proprietari per fini speculativi". Non solo. "Il Comune di Roma, insieme all'Ater, alla Regione, alle Ipab e agli enti pubblici proprietari, si dotino di una struttura che possa acquisire appartamenti da destinare alle famiglie a redditi bassi e medio-bassi". E ancora. Mettere mano "all'assetto istituzionale dell'Ater" e ripartire con le manutenzioni. Aprire un tavolo per la "sottoscrizione del nuovo accordo territoriale sul canone concordato" che "in molti casi è superiore al canone di mercato provocando, con la minore tassazione, un regalo ai proprietari". Non è mancato un passaggio sulla delibera regionale per l'emergenza abitativa, "scritta volutamente poco chiara così da far apparire il Comune quale unico responsabile della mancata attuazione". 

Valeriani, in una delle sue prime uscite pubbliche sul tema, ha proposto una "cambio nelle modalità di gestione" dell'Ater, con "il ripristino di tutti i cda" in breve termine; l'applicazione, sempre per le case Ater, "della delibera sull'autorecupero", e un ritorno dell'azienda delle case popolari "ad un compito di pianificazione urbanistica attraverso la legge regionale sulla rigenerazione urbana". Per i piani di zona, "vanno sbloccati i milioni di euro rimasti per completare le opere". Ma la "grande sfida", ha spiegato l'assessore, "è l'avvio di un'Agenzia dell'abitare che sia partecipata dagli operatori del mercato". Dalla prossima settimana, ha spiegato, "chiamerò a raccolta tutti i sindacati, le associazioni, i movimenti, gli operatori privati per avviare un confronto".

Un elenco simile ai soggetti che compongono quell'"aggregato anomalo", così come è stato definito dai presenti, che da qualche mese, non senza divergenze e difficoltà, si sta confrontando attorno al tavolo dell'assessora Castiglione al quale sono seduti anche i costruttori. Un percorso, ha spiegato Emiliano Guarnieri, segretario del Sunia romano, "che deve essere valorizzato per portare a riforme necessarie". L'obiettivo "va perseguito tutti insieme", ha aggiunto Paolo Rigucci del Sicet cittadino, "perché a quel tavolo rappresentiamo le esigenze della città".

E se Elisa Ferri, abitante dei residence, ha ricordato la difficile situazione dei centri per l'assistenza abitativa temporanea, "no al buono casa, l'unica soluzione sono le case popolari", Paolo di Vetta dei movimenti per il diritto all'abitare ha avanzato la necessità "di una mobilitazione in piazza del Campidoglio". Da una parte l'occhio sulla città e sulla sua difficile situazione abitativa, dall'altra lo sguardo sul tavolo con l'assessora Castiglione che tornerà a riunirsi la prossima settimana. "L'unico progetto di politica abitativa possibile" le parole di Massimo Pasquini, segretario nazionale di Unione Inquilini, "passa attraverso il riuso dell'esistente. Chiediamo a Valeriani di portare avanti la mappatura degli immobili vuoti e inutilizzati e di analizzare caso per caso le possibilità di recupero". 


 

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