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Congresso Pd, Bettini è un po' meno Re: il suo candidato costretto al ballottaggio

Lionello Cosentino con il 45% dei voti è in testa ma non allontana l'ipotesi ballottaggio. Con metà de circoli al voto, lo sfidante sarebbe Tommaso Giuntella

Lionello Cosentino in testa ma non abbastanza per allontanare l'ipotesi ballottaggio. Il quadro del congresso romano del partito democratico al termine del primo week end di voto, con circa la metà dei circoli che hanno già espresso le proprie preferenze, conferma le aspettative. Il candidato dell'area bettiniana ha conquistato il 45% dei voti seguito dal giovane turco vicino all'area di Orfini, Tommaso Giuntella, che si attesta al 35%. Meglio del previsto anche se lontano dai primi due, invece, è il renziano Tobia Zevi che ha ottenuto il 15% dei voti vincendo anche in circoli dove non era stato dato per preferito come quello di Casal Bruciato. Ultima Lucia Zabatta, ricercatrice Isfol vicina alla corrente di Civati. Per lei solo il 5% dei voti.

Il candidato 'preferito' Cosentino, sostenuto dall'uomo forte dei democratici romani, Goffredo Bettini, e da un ampio schieramento che ieri si è arricchito anche dell'area che sostiene il sindaco Ignazio Marino, è in testa ma, almeno per ora, non riesce a ottenere quel 50 per cento più uno dei voti che gli permetterebbe di evitare il ballottaggio all'assemblea che si terrà tra due settimane, quasi sicuramente venerdì 8 e sabato 9 novembre. Il 9 novembre quindi potrebbe ritrovarsi costretto ad affrontare il 'secondo arrivato' che, salvo clamorosi colpi di scena, sarà Tommaso Giuntella.

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Al ballottaggio il giovane turco però potrebbe non riuscire a canalizzare i voti di Zevi. Quest'ultimo infatti, renziano, potrebbe decidere di non far confluire i propri voti su un candidato che nella corsa alla segreteria nazionale sostiene Cuperlo. Se così fosse, la vittoria per Cosentino appare scontata.

Le urne però non sono ancora chiuse e al voto devono ancora recarsi circa la metà dei circoli. C'è tempo fino al 5 novembre. I circoli chiamati al voto sono ancora una cinquantina ed i quattro candidati sono pronti ad altre conferenze, assemblee e visite nei quartieri di Roma. Tesserati e simpatizzanti del Pd avranno a disposizione ancora dieci giorni per schiarirsi le idee e scegliere chi sarà il successore di Marco Miccoli, dimessosi a fine aprile dopo l'elezione alla Camera. Da allora il Pd romano è nelle mani del suo presidente, Eugenio Patanè.

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