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I sindacati non credono più alla giunta Raggi. Il 25 ottobre Roma chiude per sciopero

Dopo l'incontro di mediazione in Prefettura confermato lo sciopero generale. Dai sindacati sfiducia nei confronti dell'amministrazione

Alla fine sarà sciopero. Il 25 ottobre Roma si fermerà per lo sciopero generale indetto dai sindacati per protestare contro la politica dell'amministrazione Raggi sul tema delle partecipate. Un'agitazione indetta all'indomani della notizia della messa in liquidazione di Roma Metropolitane e della nuova crisi manageriale in Ama, e che si andrà a sommare allo sciopero indetto dai sindacati autonomi. 

La conferma è arrivata ieri sera dai sindacati all'uscita dell'incontro con il Prefetto. Un tavolo per il raffreddamento della vertenza, con l'amministrazione presente. A sintetizzare la situazione Michele Azzola segretario della Cgil: "Non c'è il problema di un'azienda ma il fallimento della gestione delle partecipate. Alla Prefettura che ha tentato la conciliazione abbiamo dichiarato che domattina proclameremo lo sciopero perchè consideriamo conclusa negativamente la procedura di conciliazione. Se la sindaca vorrà ragionare concretamente sul rilancio delle partecipate ci troverà pronti".

Alberto Civica della Uil spiega che "per scongiurare lo sciopero generale del 25 ottobre "intanto un atto di buona volontà immediato sarebbe quello di revocare la memoria di giunta per la messa in liquidazione di Roma metropolitane che non ha nessuna ragione di andare così veloce, visto che loro stessi dichiarano che non sono d'accordo con gli esuberi. Quindi non si capisce tutto questa fretta di mettere in liquidazione la società. Questo potrebbe distendere i rapporti".

Per l'amministrazione parla Gianni Lemmetti, assessore al Bilancio e alle Partecipate: "Abbiamo partecipato volentieri a questo tavolo per esplicitare la posizione dell'amministrazione capitolina. Abbiamo ribadito sulla totalita' delle aziende pubbliche e sulle tutela integrale dei lavoratori. Eravamo disposti, sia io che l'assessore De Santis, a formalizzare questo impegno sulla garanzia dei posti di lavoro al tavolo della Prefettura, ma si vede che la richiesta e' politica perche' non hanno voluto sottoscriverlo". 

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