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A San Lorenzo un 'condominio sociale', all'Esquilino un appartamento: ecco il bando del Comune per i senzatetto

Al via la gara europea per l'affidamento di 16 posti

Un ‘condominio sociale’ a San Lorenzo e un ‘appartamento housing first’ all’Esquilino. Più la costituzione di un ufficio di supporto alla cabina di regia del progetto di Sistema Cittadino Integrato di Monitoraggio, Accoglienza e Inclusione. Via libera al bando diviso in tre lotti, per un totale di 832 mila euro, iva esclusa, con cui l’amministrazione capitolina guidata da Virginia Raggi punta a rafforzare il sistema di accoglienza e inclusione per le persone senza fissa dimora. Una gara europea a procedura aperta che porterà all’affidamento, per 12 mesi a partire dal 1 gennaio (o dalla data dell’affidamento), della gestione di una serie di “servizi sperimentali per il contrasto alla grave emarginazione adulta”. 

Il progetto finanzierà le spese quotidiane per la gestione degli appartamenti, parte delle spese personali degli ospiti, parte delle spese di vitto e percorsi di formazione e reinserimento. In totale si tratta di 12 posti nel condominio sociale, per un totale di 248.136 euro, e 4 nell’appartamento housing first, per costi di gestione da 113.169 euro. All’ufficio di supporto alla cabina di regia andranno 471.113 euro. Le offerte potranno essere presentate entro il 18 gennaio 2019.

Il ‘condominio sociale’ troverà posto nell’immobile confiscato alla criminalità organizzata di via dei Reti 27 nel quartiere di San Lorenzo, affidato al dipartimento Politiche sociali. Housing First troverà invece spazio in un appartamento di proprietà del Comune in via Giolitti 255, idoneo all’ospitalità di quattro persone. Alle persone che verranno ospitate in questi appartamenti verrà proposto un percorso di re-inclusione sociale attraverso programmi personalizzati. Il progetto finanzierà  le  spese  quotidiane  per  la gestione  degli  appartamenti,  parte  delle  spese  personali degli ospiti, parte delle spese di vitto e precorsi di formazione e reinserimento attraverso voucher formativi e di servizio. Agli ospiti verrà offerta una presa in carico improntata all’accompagnamento verso una progressiva autonomia, prevedendo un intervento comunale sulle spese vive a tre scaglioni: 100% i primi sei mesi e 70% per la restante parte dell’anno

“Si tratta di un altro tassello nel lavoro che stiamo impostando, per comporre un sistema integrato di gestione coordinata delle questioni legate all’accoglienza e all’inclusione sociale” spiega l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale Laura Baldassarre. “Puntiamo su modalità sperimentali e sull’adozione di interventi innovativi, mutuando le migliori prassi utilizzate anche in altri Paesi. Vogliamo che tutte le persone si sentano legate dall’appartenenza a una comunità che sappia rispondere sempre ai bisogni individuali”.

I principi che orientano questo approccio, si legge nella nota, “sono la comprensione del bisogno dell’utente; un supporto che dura per tutto il tempo necessario; accesso ad appartamenti indipendenti situati in diverse zone della città; separazione del trattamento dal diritto alla casa; auto-determinazione del soggetto nelle scelte; definizione di un programma di supporto condiviso tra servizio sociale e utente; riduzione del danno”

Il personale sociale impiegato supporterà i beneficiari nella redazione e nello sviluppo dei progetti individuali che potranno riguardare diverse aree di intervento: dal lavoro, al recupero della cura di sé, al segretariato sociale, alla protezione dalla strada, alla riabilitazione alla vita sociale e relazionale. La presa in carico fondata sulla progettualità è sancita dalla condivisione e sottoscrizione di un vero e proprio patto. 

La procedura si inserisce nell’ambito del progetto “Scimai” (Sistema Cittadino Integrato di Monitoraggio, Accoglienza e Inclusione), finanziato dal Programma Operativo Nazionale (Pon) “inclusione” FSE 2014-2020 e dal fondo di aiuti europei agli indigenti Pon I Fead 2014-2020 e dal Pon Città Metropolitane 2014-2020.

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