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Concordato Atac, Comune in coda ai creditori: il sì alla delibera pesa 500 milioni di euro

Lemmetti: "Deriva da una richiesta del Tribunale"

Dopo i fornitori e le banche. Dopo Roma Tpl e Ferrovie dello Stato. Il Comune di Roma, nella procedura di concordato preventivo avanzata dalla sua partecipata dei trasporti, Atac, sarà l'ultimo ad incassare. Il via libera definitivo è arrivato ieri in Assemblea capitolina, a circa due mesi dai rilievi del Tribunale e a pochi giorni dalla prossima scadenza in merito, con quello che l'opposizione dem ha definito un "blitz". La delibera approvata, modificando il regolamento degli strumenti finanziari e partecipativi di Atac, ha autorizzato la sua partecipata a soddisfare in via preliminare i creditori ordinari e i fornitori dell'azienda "in precedenza rispetto al Comune di Roma" si legge nel documento.

Il Comune vanta un credito di circa 500 milioni nei confronti di Atac. Un credito che peserà non poco sui conti di Roma Capitale. La metà di questa somma è stata già accantonata nell'ultimo rendiconto del 2017. Per la seconda metà sarà necessario un secondo accantonamento di circa 250 milioni. "Questa delibera" ha commentato in aula Giulio Cesare l'assessore al Bilancio del Comune di Roma, Gianni Lemmetti "deriva da una richiesta del tribunale di modificare la parte del piano di concordato nella quale veniva previsto il pagamento dei crediti chirografari". 

Il gruppo capitolino del Pd non ha partecipato alla votazione "contestando le modalità e i tempi ristretti imposti per esaminare un provvedimento che inficia la tenuta contabile dell'amministrazione capitolina" le parole del capogruppo Giulio Pelonzi. "Il Campidoglio tenta di mettere una pezza spalamndo sui prossimi decenni il credito di Atac verso il Comune. Quest'ultimo sarà pertanto costretto ad accantonare ulteriori 500 milioni in bilancio per non aprire una voragine nelle casse comunali. Si tratta di una somma rilevante che aggravarà i conti del comune e la capacità di investimento per i prossimi decenni".

"Siamo preoccupati" hanno aggiunto le consigliere del Pd Ilaria Piccolo e Valeria Baglio "del fatto che la stessa Ragioneria, nell'esprimere un parere a questa delibera, abbia sottolineato che il Comune di Roma probabilmente non vedrà mai un euro dei crediti che vanta nei confronti di Atac. Questo significa che bisognerà accantonare ulteriori 250 milioni di euro su un totale di 500 e che di fatto ci saranno minori investimenti per la Capitale e tagli ai servizi".

Anche Sinistra per Roma non ha partecipato al voto: "L'atto approvato implica, come rilevato dalla Ragioneria Generale, un'ulteriore compressione di circa 250 milioni di euro della capacità di spesa per investimenti del bilancio capitolino" la denuncia di Stefano Fassina.

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