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Post Malagrotta, i sindaci dei comuni interessati pronti alla lotta

Allumiere, Riano e Monti dell'Ortaccio sono i comuni ipotizzati per ospitare la nuova discarica romana. I sindaci però non ci stanno e si dichiarano pronti a fare "Terzigno Bis"

Tre comuni, ovvero tre ipotesi alternative a Malagrotta per tre amministrazioni comunali e residenti pronti alla lotta: quelli di Allumiere, Riano e Monti dell'Ortaccio.
Già, perché sono questi i comuni individuati come i più idonei per ospitare la nuova discarica ed evitare così al comune la richiesta di nuove proroghe alla chiusura dell'impianto già esistente e far cessare il rimpallo tra comune di Roma e Regione Lazio.

Ipotesi alternative, dunque, quelle che si cercano disperatamente in questo periodo ma che, come era facile immaginare, non piacciono alle amministrazioni interessate, né alla popolazione che ha finora vissuto senza discarica e impianto di smaltimento in casa e che, in futuro, potrebbe essere costretta a conviverci.

Augusto Battilocchio, sindaco di Allumiere, fa sapere da subito come la pensa e la sua linea d'azione: “Non abbiamo paura di organizzare una protesta simil-Terzigno - che continua - Oltre a noi ci sono 15 comuni della provincia pronti a riunirsi in un comitato per opporsi a questa malsana idea. Ogni tanto quest'ipotesi ci rimbalza da Roma - spiega Battilocchio - e ogni volta siamo costretti a rimarcare la nostra più ferma contrarietà. Il nostro è un territorio che ha già una forte sofferenza ambientale (sorge vicino il polo energetico Civitavecchia) ed ha già dato in termini di servitù militari. E poi - prosegue il sindaco - non si capisce perché Roma dovrebbe portare il 'suo grande problema' in provincia, è inconcepibile. Sull'argomento abbiamo prodotto una serie di documenti e lettere inviati, tra gli altri, alla Regione Lazio e alla Provincia di Roma. Il 10 settembre ho anche incontrato personalmente la presidente Polverini e le ho spiegato la nostra posizione. Lei ha compreso. Ora aspettiamo di vedere in concreto quali saranno le scelte della Regione". 

Il primo cittadino di Riano, Nicola Regano, non è da meno: "Se qualcuno deciderà per noi vorrà dire che alzeremo le barricate come i nostri concittadini napoletani". Sulla localizzazione dell'area per la cosiddetta 'Malagrotta-bis' pesano, pari merito, considerazioni tecniche e politiche. ”

Ancora in merito all'individuazione del sito per 'Malagrotta bis' continua Regano: "Ho letto che qualcuno vuole posizionare una discarica e un termovalorizzatore ai confini con Riano. Se i rifiuti arrivano da Roma, la discarica deve essere individuata all'interno del suo territorio. Siamo completamente contrari a quest'ipotesi e se qualcuno deciderà per noi vorrà dire che alzeremo le barricate come i nostri concittadini napoletani. Noi purtroppo leggiamo i giornali ma nessuno mai ci interpella - spiega Regano -. Dall'anno scorso il Consiglio comunale si è espresso due volte sull'argomento e sia maggioranza che opposizione si sono dichiarate contrarie a quest'ipotesi. E non siamo soli: i cittadini stanno già costituendo dei comitati".

Anche Francesco Storace,Capogruppo della La Destra alla Regione Lazio, si dichiara contrario: "I rifiuti di Roma non dovranno andare a Riano. Credo che il sindaco di quel comune possa risparmiarsi le barricate".

L'Ama, l'azienda municipalizzata romana, da tempo ha presentato le sue considerazioni tecniche: sia Allumiere, sia Riano possono ospitarla. Ma è il primo comune ad essere considerato "il più idoneo".

Ad Allumiere la discarica sorgerebbe in un sito militare non utilizzato (di proprietà statale), composto da cave d'argilla e, da Roma, i rifiuti viaggerebbero lungo una linea ferroviaria già esistente. Ma c'è il problema dei costi del trasporto, che andrebbero a lievitare, e la reazione della popolazione locale. E' di pochi giorni fa la lettera che Battilocchio ha indirizzato alla presidente della Regione: "Siamo pronti a scendere in piazza per protestare contro la realizzazione sul nostro territorio di una discarica per i rifiuti di Roma e di un inceneritore all'interno della centrale di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia".

Anche le ex cave in tufo di Riano, che insistono in minima parte nel Comune di Roma e in gran parte in quello di Riano, sarebbero una soluzione possibile. Più vicine alla Capitale sono però più vicine anche alle abitazioni e sprovviste di un sistema viario appropriato al trasporto dei rifiuti (bisognerebbe rifare le strade).

Quindi: Monti dell'Ortaccio. Una discarica 'servita su un piatto d'argentò al Comune di Roma (una volta identificata potrebbe essere operativa in pochi mesi), ma vicinissima a Malagrotta e su un terreno di proprietà dello stesso gestore della mega discarica in via di dismissione: Manlio Cerroni. Qualora le scelte del Campidoglio dovessero arrivare qui, non ci sarebbe bisogno del confronto con altri enti locali (in primis con la Provincia di Roma), ma, sicuramente, con gli abitanti della Valle Galeria che già da anni convivono con la discarica più grande d'Europa. E oggi il Comitato Malagrotta in una lunga lettera ha chiesto a Renata Polverini "un suo intervento risolutivo". Salvo colpi di scena, la decisione su uno di questi tre siti, verrà comunicata entro il mese (a metà novembre sarà presentato il piano rifiuti della Regione) e, in ogni caso, non sarà una decisione semplice.
 

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