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Campidoglio, è ancora allarme cemento: il Pd ripesca le compensazioni di Alemanno

La denuncia parte dalla pagina Facebook del consigliere M5S Frongia: "Tutti i componenti delle commissioni Urbanistica e Patrimonio hanno avallato la proposta di pubblicare la delibera 20" che concede ai proprietari di un lotto a Casal Giudeo un milione e 200 mila mc di compensazione extra Prg

Nonostante gli annunci, non tutte le cosiddette 'delibere del cemento' approdate in consiglio comunale negli ultimi giorni di governo Alemanno potrebbero essere cancellate con un colpo di spugna dalla nuova amministrazione. Anzi. A suscitare l'allarme dei comitati cittadini del coordinamento Carte in Regola che vegliarono notte e giorno le lunghe sedute del consiglio capitolino nel tentativo di sventare un nuovo 'sacco di Roma', è un post su Facebook del consigliere comunale del Movimento cinque stelle Daniele Frongia in cui si denuncia come nella commissione congiunta Urbanistica e Patrimonio, presiedute dai democratici Antonio Stampete e Pierpaolo Pedetti, i consiglieri presenti  abbiano “avvallato la proposta di pubblicare la delibera” relativa alla compensazione di Casal Giudeo, una delle poche approvate del 'pacchetto urbanistico' all'esame dell'Aula Giulio Cesare negli ultimi giorni di consiliatura Alemanno.

LA DELIBERA - Si tratta della n 20 approvata il 10 aprile del 2013 (proposta 69/2012) è da tempo oggetto delle attenzioni dei comitati cittadini che a fine agosto avevano mandato una lettera al sindaco Marino e all'assessore all'Urbanistica Caudo sul tema. In totale, circa 1 milione 200 mila metri cubi di cemento concessi dall'amministrazione Alemanno dietro il timore di un contenzioso giuridico, ai proprietari di quell'area, tra cui anche l'Ater, in cambio della cancellazione delle previsioni edificatore su quel comprensorio.

LE COMPENSAZIONI - Il meccanismo è complesso. La compensazione è uno strumento urbanistico introdotto alla fine degli anni '90 che ha permesso al comune di tutelare una serie di aree verdi concedendo però che i costruttori potessero realizzare le previsioni cancellate su altri terreni. Un  processo che su Roma, negli anni, ha pesato quasi 5 milioni di metri cubi di cemento. Come spiegano da Carte in regola, le aree che hanno diritto ad essere compensate sono quelle cancellate alla fine degli anni '90 dalla Variante delle certezze. Aree che sono state inserite in una tabella delle Norme tecniche di attuazione (art. 19) del nuovo Piano regolatore di Roma approvato nel 2008.

IL CASO - Come denunciano i comitati cittadini, il terreno in questione non è contenuto tra quelli da compensare: "La delibera introduce un nuovo criterio per il calcolo delle cosiddette compensazioni” hanno scritto i cittadini in una lettera inviata al sindaco Marino. Per farlo, nella delibera ci si basa su una sentenza del Consiglio di Stato (la 119 del 16 gennaio 2012) con cui viene riconosciuto il diritto a costruire altrove ad una srl, la Cecchignola Immobiliare, che nel nuovo Prg si è vista cancellare delle cubature a Tor Pagnotta. La delibera 20 relativa a Casal Giudeo era stata però fermata in autotutela dal Direttore del dipartimento urbanistica e i comitati chiedono che venga verificato il profilo di legittimità perché temono che l'approvazione definitiva del provvedimento possa costituire un pericoloso precedente spingendo i proprietari di altre aree a chiedere la compensazione di diritti edificatori cancellati o ridotti ma non ricompresi tra quelli da 'risarcire'.

LA DENUNCIA DI FRONGIA - “Non entro ora nel merito della questione ma è stato interessante osservare come tutti i componenti delle due commissioni abbiano avallato la proposta di pubblicare la delibera in questione, nonostante i pareri negativi del Dipartimento, del Segretariato Generale (non presente all'incontro, ndr) e i dubbi sollevati dallo stesso Assessore Giovanni Caudo” scrive Frongia, unico consigliere ad aver votato contro la pubblicazione, e quindi l'attuazione, della delibera. Insomma, se così fosse, tra le fila dell'attuale maggioranza ci sarebbe chi è disposto a salvare una delle ultime, contestatissime imprese dell'amministrazione di centrodestra.

CEMENTO CHIAMA CEMENTO - Per i cittadini la delibera presenta “forti dubbi  di illegittimità, anche perché  il  Tar  aveva già  in parte respinto e in parte dichiarato improcedibile,  pochi mesi prima, il ricorso di un analogo richiedente” scrivono. Come Cassandra davanti a Troia, il monito di Carte in regola apre la possibilità a una nuova ondata di cemento sulla Capitale: “Pur non potendo prevedere l’esito dei ricorsi presentati dai proprietari delle aree di Casal Giudeo e le sue eventuali conseguenze per l’Amministrazione, possiamo prevedere con certezza quello che succederà se tale Delibera dovesse proseguire il suo corso: centinaia di proprietari che, come quelli di Casal Giudeo, hanno visto cancellare o ridurre l’edificabilità delle loro aree dal Prg, potranno chiedere al Comune la compensazione delle volumetrie” denunciano. “Compensazioni da attribuire, come previsto dal Piano, in modo proporzionale non alle cubature iniziali ma al loro valore potenziale, con un aumento vertiginoso dei volumi man mano che le nuove costruzioni si spostano nelle zone più periferiche”. Con buona pace del programma elettorale.
 

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