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Contro odio e razzismo il Pd vuole una commissione Segre anche a Roma: la Lega fa muro e il M5s tentenna

La sindaca Raggi sulla questione preferisce non esprimersi. A protocollare la richiesta però, oltre ai dem, c'è anche una grillina, la consigliera Monica Montella

Dopo il sì in Senato, con polemiche, il caso Segre sbarca anche in aula Giulio Cesare. Il partito democratico ha richiesto l'istituzione di una nuova Commissione capitolina speciale contro razzismo, antisemitismo e odio, quella che in parlamento ha preso il nome della proponente, la senatrice a vita sopravvissuta ai campi di sterminio, Liliana Segre. E che per l'astensione dei parlamentari di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, ha acceso un dibattito durato giorni, ora pronto in piccolo a spostarsi nella Capitale. 

"Abbiamo inviato una lettera alla presidente dell’Assemblea capitolina Sara Seccia, firmata da tutti i consiglieri del gruppo comunale" ha spiegato la consigliera dem Giulia Tempesta. "È quanto mai urgente - sottolinea la consigliera dem - lavorare con tutte le forze politiche al fine di contrastare fenomeni di odio sempre più preoccupanti e sempre più in aumento anche nella nostra città. Auspichiamo che tutte le forze politiche presenti in aula - conclude - si uniscano a questa battaglia di civiltà". Già, ma non sarà così. 

A fare muro ci penserà la destra, con le stesse ragioni già espresse a livello nazionale. Un luogo dove si monitorino e si programmino azioni a contrasto dei fenomeni di intolleranza e violenza, a partire dai discorsi d'odio che pullulano sui social network, potrebbe tradursi in azioni di censura e limitazione della libertà di pensiero. "Istituire delle Commissioni che nei fatti funzionerebbero come dei veri e propri komintern non è un gesto finalizzato a garantire la libertà di espressione ma un mero strumento per reprimere opinioni poco gradite o contrarie al pensiero di chi governa" commenta il capogruppo della Lega in Campidoglio Maurizio Politi, attaccando direttamente il suo omologo del Pd Giulio Pelonzi: "Pensasse ai problemi della città, invece di sviare l'attenzione su vicende che hanno solo carattere speculativo". Insomma, la Lega come prevedibile voterà contro. 

Cosa farà il Movimento Cinque Stelle però è il vero interrogativo. Il Campidoglio non è il Parlamento e l'asse Pd-Cinque Stelle non si è mai concretizzata in nessuno modo. I grillini faranno un'eccezione per ragioni etiche più alte, o manterranno quel "mai col Pd" che ancora vige sovrano a palazzo Senatorio? La sindaca Virginia Raggi, interpellata da RomaToday sulla questione durante il viaggio della Memoria, ha scelto di non commentare, nonostante la solidarietà e vicinanza più volte espressa pubblicamente alla senatrice Segre. Una voce fuori dal coro però già l'abbiamo: tra le 13 firme che accompagnano la richiesta scritta di portare in aula Giulio Cesare la causa, c'è anche quella di Monica Montella, M5s. Ma lei è un'outsider da sempre e non è la prima volta che si posiziona in totale autonomia rispetto al gruppo. 

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