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Roma ciclabile, la ricetta a Cinque Stelle: "Bike lane sulle consolari e un delegato"

Mobilità sostenibile, la nuova amministrazione traccia le linee di intervento: un piano di ciclabili leggere e un gruppo di lavoro coordinato da Paolo Bellino, portavoce di Salva Ciclisti

Tutte le associazioni ascoltate concordano: la ciclabilità romana deve passare dalle bike lane. Una ricetta chiave per la mobilità sostenibile che la stessa amministrazione a Cinque Stelle, contrariamente alla precedente, sembra aver fatto sua. "Partiremo proprio da qui, dalla realizzazione di piste leggere sulle grandi strade consolari. Non necessitano di manutenzione particolare e fludificano il traffico". Cosi Enrico Stefàno, presidente della commissione Mobilità, durante l'audizione di decine di comitati e cittadini questa mattina in via di Capitan Bavastro. 

Tema dell'incontro: come mettere mano a un quadro disastroso per chi si muove in bicicletta. Già, a Roma parliamo di appena 120 chilometri di piste, mal collegate, utilizzate troppo spesso anche da mezzi pesanti, ricoperte di erbacce, e ancora di progetti finanziati e mai realizzati e di una lunga lista di morti sulle strade. Detto altrimenti: di una Capitale fanalino di coda del resto d'Europa, dove la cultura del trasporto sostenibile e di conseguenza le politiche in risposta, hanno ben altro spessore.

Le piste leggere, come emerso in Commissione, sono il punto centrale che mette tutti d'accordo. A differenza di quelle in sede propria, per fare una corsia ciclabile - bike lane - basta una pennellata a terra a delimitare il passaggio, con qualche altro aggiustamento della segnaletica. Comode da realizzare ("basta sottrarre una parte di viabilità alle auto"), imprescindibili per la sicurezza, e low cost ("bastano poche migliaia di euro"). 

IL DELEGATO - L'altra novità riguarda la macchina organizzativa ed è lo stesso assessore Linda Meleo ad annunciarla al pubblico presente: "Abbiamo formato un gruppo di lavoro, che si riunira costantemente per mettere in piedi un nuovo piano di mobilita sostenibile. Il gruppo verra coordinato da Paolo Bellino, portavoce di Salva Ciclisti". Un delegato alla ciclabilità, voluto e scelto dalla sindaca Virginia Raggi. Una prima risposta a un'altra istanza messa sul tavolo in più occasioni dalle associazioni: un interlocutore unico. Anche se non tutti hanno salutato la nomina con favore. 

POLEMICHE - "Il 1 agosto numerosi rappresentanti del cicloattivismo romano si sono incontrato per dare un nuovo corso a un'azione che sia il più partecipata possibile. Mettere come referente Bellino senza aver consultato nessuno non è un metodo democratico". La critica arriva da Giuseppe Teano, di Bike Square. E non l'unico a storcere il naso. "Quando abbiamo chiesto un interlocutore parlavano di un rappresentante del mondo politico, non di uno di noi che non rappresenta tutti, solo una corrente" gli fa eco Fausto Bonafaccia, di Bici Roma. D'accordo anche Gianfranco di Pretoro, di Federazione Ciclistica Italiana Lazio: "Ci saremmo aspettati un modus operandi differente nella scelta del delegato". L'opposizione è di metodo più che di merito. "Lo sosterremo sì e su molte cose siamo d'accordo, ma non ci è piaciuto affatto che sia stato calato dall'alto". Più pacato ma con qualche perplessità, Lorenzo Maria Sturlese, di Pedalando Uniti. "Aspettiamo di vedere se questo gruppo di lavoro porterà a dei risultati". 


 


 

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