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Qualità della vita, Roma è ferma al 21esimo posto ma il M5s esulta: "Avanti così"

I commenti sui social dei consiglieri grillini: "Roma riparte a testa alta". Ma il dato dell'indagine non è stato letto correttamente

"La nostra Capitale sale di tre posizioni" dichiara trionfante il vice capogruppo grillino in Campidoglio Giuliano Pacetti. Seguono a ruota tutti i consiglieri di maggioranza, entusiasti, dopo l'uscita della nuova classifica sulla vivibilità delle città italiane de Il Sole 24 Ore. Ovunque, sulle bacheche degli eletti, spuntano elogi soddisfatti all'operato della giunta Raggi. Cosa dice l'indagine? 

Che Milano è al primo posto, è la città dove si vive meglio, e Roma al 21esimo. Nel 2017 la Capitale era al 24esimo, e per queste tre posizioni conquistate (all'apparenza) dai grillini arriva l'ovazione all'unanimità. Ma gli stessi ignorano, o fingono di ignorare, un altro numero che dovrebbe cambiare la lettura: l'anno scorso le province esaminate erano 110, quest'anno sono 107. Tre in meno, esattamente come le posizioni "guadagnate" in classifica. Il che significa banalmente che la città non si è mossa. Ma pazienza, meglio confondere senza badare troppo alla matematica.

"Roma non scende, anzi sale" scrive la presidente della commissione Cultura - unico settore dove la città eccelle - Eleonora Guadagno. "Gli sforzi e le iniziative messe in atto dalla nostra Amministrazione, guidata dalla sindaca Virginia Raggi, stanno dando i loro meritati frutti". Poi c'è il consigliere Francesco Ardu: "Roma sta risalendo la china grazie al duro lavoro di tutti noi". Addirittura "un bel regalo di Natale" per la consigliera Annalisa Bernabei. "Roma sale al 21esimo posto nella classifica della qualità della vita stilata dall’autorevole quotidiano".

Invece Roma non sale affatto. E lo dice lo stesso autorevole quotidiano nell'analisi dei dati: "Stabile Roma, che si piazza al 21esimo posto, in linea con l’anno precedente". Qualcosa di positivo, a livello di investimenti, si intravede: "La ricchezza dei romani viene confermata dal dato medio dei prezzi delle case, in media il più elevato d’Italia, e dalla maggiore propensione agli investimenti". Ma pesano sulla città "il numero dei protesti, l’indice di litigiosità nei tribunali e le denunce per reati legati agli stupefacenti". Che poi, se anche fosse davvero salita di tre posizione, restano venti quelle che la separano da Milano. Un dato poco confortante comunque lo si guardi. E con le strade piene di rifiuti e le metro del centro chiuse da giorni, i romani, anche i più ottimisti, faticano a vedere i "meritati frutti" del governo Raggi. Ancora, purtroppo, c'è poco da vantarsi. 

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