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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

C’era una volta il “macellaio de Piazza”: la voce di Edoardo Leo racconta la storia del “Sor Richetto”

L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “Il civico giusto”. Attraverso un codice QR, in un palazzo del portico d’Ottavia, viene “narrata una storia che andava raccontata”

C’è stato un uomo, durante il rastrellamento del Ghetto, che ha messo in salvo decine di persone. La sua storia è ora raccontata attraverso il progetto “Civico giusto” ed in particolare grazie ad un dispositivo QR che è stato sistemato in un palazzo del Portico d’Ottavia.  È la storia di Enrico De Angelis,  “Sor Richetto”, il “Macellaio de piazza”.

Il Civico Giusto al Portico d'Ottavia

“Si tratta di una storia che andava raccontata ai romani e non solo. Un misto di solidarietà umana e coraggio al di là di ogni credo politico e religioso Accanto a tante storie drammatiche del quartiere ebraico, da oggi oltre che inciampare sul male sarà possibile alzare lo sguardo e conoscere il bene, che anche nei momenti più drammatici del nostro paese è stato fatto da gente normale capace di atti straordinari come questo” hanno commentato Paolo Masini, ideatore e coordinatore del progetto e Maria Grazia Lancellotti coordinatrice della ricerca storica e della rete nazionale di scuole “Memorie. Una città mille storie”.

Sor Richetto, come si apprende nel documentario che ha come voci narranti Edoardo Leo e di Massimo Wertmuller, durante il rastrellamento ha messo in salvo 42 persone, ricoverandole nella propria autorimessa di via della Paglia, a Trastevere. Le ha accolte, nutrite e nascoste per 70 terribili giorni, evitando loro di andare incontro al triste destino che invece ha caratterizzato le centinaia di persone deportate dal Portico d’Ottavia.

Il Civico Giusto nel cuore del quartiere ebraico è stato realizzato grazie al finanziamento della Confcommercio di Roma, autrice del testo Maria Grazia Lancellotti, videomaker Mirko Bertarelli, le musiche originali sono di Francesca Buszomany, mentre la sigla finale “Non tutti gli uomini” è di Luca Barbarossa. A raccontare il coraggio di Enrico e Sergio De Angelis e di Giuseppina Di Carlo, nominati Giusti tra le nazioni, sono Rita De Angelis nipote di Enrico, Graziella Di Porto e Luca Clementi, nipote di Giacomo Moscato. All’inaugurazione hanno partecipato anche gli studenti dell’Istituto Vittoria Colonna, accompagnati dal prof. Simone Procida, che aderisce alla rete.

Per il vice presidente della Confcommercio Roma Camillo Ricci “La cosa bella che facciamo oggi con questo documentario che abbiamo sostenuto è rompere il silenzio. Credo che questo sia il dovere di ognuno di noi tanto più oggi che l’allarme non è ancora cessato”. “Il messaggio più profondo portatoci dalle persone che commemoriamo oggi è il fatto che sono persone che reagirono con coscienza in un momento in cui tutto quanto il sistema, mediatico e politico, andava in un’altra direzione” ha sottolineato  il responsabile del settore politico della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea Luca Pierantoni.

Le altre iniziative del Civico Giusto

Le iniziative de Il Civico Giusto dedicate alla Giornata europea dei Giusti hanno dato vita ad altri due appuntamenti nel Lazio: nella mattinata è stata collocato un Civico Giusto anche a Casale Moravia, nella località Sant’Agata di Fondi, dove la famiglia Mosillo nascose Alberto Moravia e Elsa Morante. Nel pomeriggio, invece,  inaugurato Il Civico Giusto a Cura di Vetralla dedicato a Derna e Saturno Cecchini che nascosero e salvarono la famiglia Fornari.

Nel corso dell’evento Paolo Masini già assessore allo sport del Comune di Roma ha lanciato una proposta alle società di Roma e Lazio di realizzare un evento con le loro tifoserie per raccontare le storie di Don Libero Raganella padre spirituale della A.S. Roma, e di Elena Fabrizi la Sora Lella grande tifosa della Lazio che ospitarono ebrei e perseguitati politici in quegli anni terribili. “Si può tifare una squadra – ha aggiunto Masini – senza per questo stare dalla parte sbagliata”.

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