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Il Cinema America va a Venezia: l'hotel delle polemiche diventa uno 'schermo pirata'

In occasione della 72esima Mostra del Cinema, gli attivisti hanno proiettato Le mani sulla città sul cosiddetto 'cubo', un albergo di nuova costruzione davanti al Canal Grande. Dopo mezz'ora, l'interruzione da parte delle forze dell'ordine

Da Roma a Venezia. Gli 'Schermi pirata' degli attivisti del Cinema America sbarcano nella laguna, in occasione della 72esima Mostra del cinema internazionale. Sull'ala dell'Hotel Santa Chiara proprio davanti al Canal Grande giovedì sera i giovani del Cinema America, che dopo lo sgombero dell'anno scorso della sala di Trastevere hanno continuato a organizzare iniziative in sostegno del settore, hanno proiettato le immagini de Le mani sulla città, il famoso film di Francesco Rosi simbolo della corruzione e della speculazione edilizia.

Uno 'schermo' non è casuale: "Abbiamo scelto questo edificio perché per Venezia ed i Veneziani non è altro che uno scempio edilizio voluto senza il consenso della cittadinanza, un cubo di marmo che spezza da tutta l'architettura della città" scrivono in una nota. La proiezione non è durata molto. Dopo mezz'ora la polizia ha imposto l'interruzione della proiezione e, come denunciano gli attivisti "identificato tutti i presenti". 

Non solo la denuncia di una speculazione. C'è anche il cinema e il suo futuro al cento della 'spedizione' degli attivisti del Cinema America: "Portiamo avanti anche il nostro pensiero riguardo il futuro delle sale, non si può pensare che queste siano solo attività commerciali, ma devono trasformarsi in poli culturali e sociali in grado di attrarre e comunicare con i giovani, solo formando un nuovo pubblico potremo riaprire le sale, senza sono solo chiacchiere inutili ed a noi piacciono i fatti". 
 

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