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Politica Pietralata / Via di Pietralata, 196

L'addio ai residence parte da Pietralata: trasferimento lampo per 33 famiglie

"Hanno avuto cinque giorni per trasferirsi" denuncia una lavoratrice. Tra le destinazioni anche "Tor Pagnotta e Malagrotta". L'assessore: "Trovate soluzioni rispettose"

“E’ iniziata dal più costoso dei residence, quello di Pietralata 2, l’attuazione del piano di smantellamento dei Centri di assistenza alloggiativa temporanea”. La notizia, che già nei giorni scorsi avevamo pubblicato su Romatoday, è stata ufficializzata ieri in tarda serata dall'assessore alle Politiche Sociali e Abitative Francesca Danese. Oggi verrà firmato il verbale di riconsegna dello stabile. Alcune famiglie hanno già lasciato la struttura di via di Pietralata 196 nei giorni scorsi mentre le ultime si stanno preparando a traslocare proprio in queste ore. “Di trentasei nuclei che vi erano alloggiati ben trentatre sono risultate dalle verifiche come aventi diritto e sono state sistemate in altri Caat, in attesa di soluzioni abitative diverse e del nuovo servizio di assistenza alloggiativa. Dopo un esame, caso per caso, sono state trovate soluzioni il più possibile rispettose delle esigenze delle persone malate e delle necessità dei bambini in età scolare” ha continuato l'assessore che spiega di aver avuto degli incontri informali con i residenti da sabato. Gli incontri però, come denunciano gli inquilini, sono avvenuti solo in seguito all'arrivo delle lettere: "L'assessore ci ha confermato che era stata avvertita" avevano denunciato residenti e movimenti nel corso di una protesta fuori dagli uffici del dipartimento all'Eur.

TRASFERIMENTO LAMPO - Il trasferimento, per famiglie e lavoratori, non è avvenuto non senza disagi e preoccupazione. “Le lettere del dipartimento politiche abitative portano il timbro del 20 febbraio e alla struttura sono state recapitate il 21 mentre la scadenza indicata per lasciare lo stabile era il 26 marzo” racconta una lavoratrice del residence con cui Romatoday ha potuto parlare. “Cinque giorni di tempo per traslocare in quartieri anche lontanissimi da Pietralata. Le lettere sono arrivate senza che ci sia stato nemmeno un incontro con gli inquilini, senza tenere in considerazione la presenza di disabili o bambini” continua la lavoratrice che ricorda inoltre come “da lunedì nove persone non avranno più un lavoro”.

I DISAGI - Vista da dentro le mura di Pietralata 2 il trasferimento è avvenuto nel caos. "Stamattina ci sono ancora famiglie che non sanno dove andare. Ad alcune hanno cambiato la destinazione a voce e quando si sono recate nel nuovo Caat non sono state accettate perché non avevano con sé alcun documento ufficiale e sono così dovute tornare qui a Pietralata” denuncia ancora la lavoratrice. “E' stato tutto svolto di fretta. Lo stabile deve essere completamente libero entro il 1 marzo”. I più fortunati verranno trasferiti a Centocelle in viale della Primavera, non troppo distante dall'attuale collocazione ma alcuni sono stati destinati in strutture molto più lontane. “C'è chi è stato mandato in via di Fioranello (Divino Amore, ndr), chi a vicolo di Casale Lumbroso a Malagrotta, chi in via Beniamino Segre a Tor Pagnotta chi in via Roio del Sangro a Castelverde. Altri ancora a Val Cannuta. Ci sono strutture che non hanno vicino alcuna metro e per le persone senza auto sono impraticabili”. Continua la lavoratrice: “Siamo tutti d'accordo che i residence sono strutture costose e vanno chiuse ma non in questo modo. Queste persone sono entrate qui perché in attesa di una casa popolare. Dovevano rimanerci qualche mese e invece sono qui da anni”. E anche oggi, che da quel residence stanno uscendo, una casa popolare ancora non c'è.

I RISPARMI - Le difficoltà le ha riconosciute anche l'assessore anche se l'obiettivo dell'amministrazione è stato raggiunto: inziare a scalfire l'ammontare di una spesa che sfiora i 40 milioni di euro all'anno. “E’ un percorso, decollato non senza criticità, ma che consentirà alla collettività un risparmio di quasi un milione e mezzo di euro per il 2015. La chiusura di Pietralata 2 è il primo passo per il superamento del sistema Caat che finora è costato una media 1700 euro per ciascuno dei 1930 nuclei  familiari assistiti” ha concluso nella nota l'assessore. 

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