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Discarica Cupinoro, Regione: "Chiusa in attesa di autorizzazioni positive"

L'Autorizzazione integrata ambientale del sito di smaltimento di Bracciano non è stata rinnovata. La Regione: "I comuni che la utilizzano devono trovare entro 24 ore nuovi impianti"

Soluzioni alternative in tempi rapidi, in attesa di ottenere le autorizzazioni positive. La Regione Lazio fa chiarezza sulla chiusura della discarica di Cupinoro a Bracciano. “In merito all’annuncio della chiusura del sito di smaltimento prevista per il prossimo 31 gennaio a causa dell’esaurimento delle volumetrie disponibili, si precisa che gli uffici regionali competenti si trovano impossibilitati a rinnovare l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) della discarica a causa di un parere negativo della Soprintendenza per i Beni paesaggistici e della Direzione Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (MIBAC)” si legge in una nota. Una chiusura a tempo, “ in attesa di concludere positivamente il rinnovo dell’AIA”.

I 25 comuni che versano i propri rifiuti nel sito dovranno “individuare in tempi molto rapidi impianti provvisori e alternativi” spiega la Regione che attende entro 24 ore una loro comunicazione. Bloccata invece la realizzazione dell'impianto di trattamento dei rifiuti, che ha ricevuto tutte le necessarie autorizzazioni, “che potrebbe servire i Comuni del bacino di riferimento per conformarsi a quanto riportato nella Circolare del Ministero dell’Ambiente del 6 agosto 2013 in materia di gestione del ciclo dei rifiuti”.

Precisa l'ente regionale: “In particolare si ricorda che la discarica è in esercizio dal 1991 e che l’autorizzazione in questione è già stata rinnovata ben due volte in passato. La Regione, inoltre, ha comunicato ai Comuni la possibilità, prevista dall’attuale piano di gestione rifiuti del Lazio nei casi di carenza impiantistica, di utilizzare provvisoriamente impianti presenti in altri Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), fermo restando il principio di prossimità”. In altre parole, per rispettare la legge che impedisce di gettare in discarica rifiuti non trattati, il cosiddetto tal quale, la Regione ha previsto la possibilità per i comuni di rivolgersi ad altri impianti.

“È ora compito dei Comuni l’individuazione della soluzione più favorevole alle proprie esigenze e la relativa comunicazione in merito, che la Regione Lazio aspetta di ricevere entro le prossime 24 ore” si legge in una nota.
La Regione Lazio allontana anche il rischio di una grave emergenza rifiuti. “È’ bene ricordare che quasi tutte le 25 amministrazioni coinvolte hanno avviato in questi ultimi anni la raccolta differenziata porta a porta, con percentuali vicine al 70% per i Comuni che da più tempo hanno attuato questo tipo di raccolta differenziata”. Una pratica che ha permesso di dimezzare i rifiuti da conferire in discarica dalle 140 mila tonnellate del 2008 alle 60 mila di oggi.

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