rotate-mobile
Politica San Lorenzo / Via Cupa

L'allarme del Baobab: "Roma non è attrezzata per affrontare una nuova emergenza migranti"

A lanciare l'allarme i volontari dell'ex centro Baobab, ieri in conferenza stampa alla Camera per ribadire che sul fronte accoglienza la Capitale non è pronta. La deputata di Sinistra Italiana, Giovanna Martelli: "Servono soluzioni strutturali"

"Roma non è in grado di affrontare un'altra emergenza migranti". Si ripete ormai da settimane il grido d'allarme dei volontari dell'ex centro Baobab di via Cupa, ieri in conferenza stampa alla Camera per ribadire che sul fronte accoglienza la Capitale non è pronta. Lo ha già dimostrato l'anno scorso, quando tra giugno e settembre i migranti transitanti, quelli in Italia solo di passaggio e non coperti dal sistema di prima accoglienza dei Cara, si sono ritrovati ammassati per giorni su strade e marciapiedi intorno alla stazione Tiburtina. 

Via Cupa, in cinque mesi, fornì tre pasti al giorno e un tetto a 36mila profughi, 800 al giorno le punte massime di flusso. Senza quel circuito di accoglienza gestito dal basso, del tutto privo di contributi pubblici e cresciuto dentro una rete di solidarietà che ha coinvolto privati cittadini e associazioni umanitarie,  la Capitale, forse, non ce l'avrebbe fatta. Ma l'esperienza non sempre insegna, perché a un anno di distanza, se dovesse ripresentarsi un quadro d'emergenza (possibilità tutt'altro che remota secondo i volontari), Roma potrebbe contare solo su due strutture di accoglienza ufficialmente riconosciute per i cosiddetti transitanti. Appena 78 posti. E senza il Baobab, nel frattempo sgomberato dal commissario Tronca "per ragioni amministrative"

"Ci era stata promessa una struttura alternativa, che però non è mai arrivata" spiega Andrea Costa, volontario dell'ex centro che ha continuato insieme ai colleghi a portare assistenza fuori dai locali a Tiburtina, per strada. "Abbiamo dato pasti ai transitanti che sono continuati ad arrivare, grazie anche a un camper messo a disposizione da Medu (Medici per i diritti umani, ndr)". Ma se in inverno si contavano sulle dita di una mano, da tre settimane, complice il bel tempo che da sempre favorisce gli sbarchi, in via Cupa dormono in trenta. Trenta persone per strada in un continuo via vai di arrivi e partenze che secondo i volontari "toccherà numeri ben più alti. Già nei prossimi giorni arriveremo a centinaia". 

Una certezza quasi matematica stando ai numeri del ministero dell'Interno e di Unhcr: "Il flusso di migranti di febbraio marzo 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015 è raddoppiato" spiega Costa "e in via Cupa è quintuplicato in tre settimane". Eppure sarebbe bastato organizzarsi, ribadiscono i presenti, che una struttura l'avevano trovata, proposta e occupata. Parliamo dell'ex Ittiogenico sempre in zona Tiburtina, un'area abbandonata da dieci anni, di proprietà della regione Lazio, un tempo usata come allevamento di pesci per il ripopolamento delle acque bonificate di tutta Italia, oggi giardino ridotto a latrina, ma perfetto, una volta bonificato, per ospitare tende e servizi. Nonostante i tavoli aperti con le istituzioni, ancora il via libera per la concessione degli spazi non è arrivato.

"Lo ripetiamo e speriamo che il pubblico ci ascolti questa volta: arriveranno centinaia di migranti nei prossimi giorni, e senza una struttura di accoglienza rischiamo di non riuscire a garantire i diritti di queste persone, scappano da guerra e da violenze, ci sono donne, spesso incinte, bambini. Non possiamo rischiare di trovarci come l'anno scorso, anzi, peggio". Non chiedono soldi, chiedono una sponda di dialogo, una collaborazione con la politica che permetta alla solidarietà di farsi aiuto concreto, come in fondo avviene in altri paesi europei e non. 

"Abbiamo lavorato come associazione umanitaria in tantissimi paesi, in nessun luogo c'è una tale mancanza di dialogo con le istituzioni". A intervenire in conferenza stampa è Cesare Fermi, dell'organizzazione Intersos, tra le tante realtà a fianco di Baobab durante l'emergenza transitanti del 2015 e gestore del centro per minori non identificati in zona piazza Fiume. "Che trenta persone stiano per strada senza accoglienza è inaccettabile". Un appello quello dei volontari dell'ex Baobab, oggi Baobab Experience, raccolta dalla deputata di Sinistra Italiana, Giovanna Martelli: "Rischiamo di non riuscire a gestire l'emergenza, detto questo sul tema accoglienza è il momento di pensare a soluzioni strutturali". 


 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'allarme del Baobab: "Roma non è attrezzata per affrontare una nuova emergenza migranti"

RomaToday è in caricamento