rotate-mobile
Politica

A Roma la prima casa per i gay vittime di violenza, Zingaretti: "Non resterete soli"

Per giovani tra i 18 e i 26 anni un'accoglienza temporanea con supporto psicologico e legale h24, oltre a servizi di orientamento scolastico e professionale. Un progetto di Gay Center e Croce Rossa Italiana

Un posto sicuro dove rifugiarti quando il resto del mondo sembra averti messo all'angolo, con persone esperte pronte a curare le tue ferite, voci amiche per colmare il vuoto di un isolamento che può uccidere. Da oggi violenze e discriminazioni legate all'omosessualità hanno una nuova casa. Refuge è un centro di accoglienza temporanea per giovani provenienti dall'universo LGBT, il primo romano e il primo in Italia, ispirato al ben oliato modello francese. L'indirizzo, per motivi di sicurezza, è top secret. 

"Quando avevo 18 anni anche io mi sono ritrovato escluso dalla mia famiglia quando ho detto della mia omosessualità. Io ce l'ho fatta da solo, ma altri miei amici che non avevano la mia forza non ci sono più". E' commosso Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, ideatore insieme alla Croce Rossa di Roma e al suo presidente Flavio Ronzi, del progetto pilota pronto a partire. Tra gli applausi dei presenti parla di quella nuova casa protetta. "Non è facile a quell'età ritrovarsi totalmente soli, senza supporto e senza punti di riferimento. Con questa struttura finalmente le cose cambieranno e tutte queste persone vittime di discriminazione anche in famiglia, qui potranno trovare accoglienza"

Un progetto nato grazie alla collaborazione con la regione Lazio. Al taglio del nastro anche il presidente Nicola Zingaretti che ricorda come è cominciato tutto. "Chiaccheravamo in Provincia proprio con Fabrizio Marrazzo, per affrontare questo problema non c'era niente e allora ci siamo detti: facciamolo. Sarebbe stato indecente continuare come se niente fosse". Il Lazio poi fa da apripista. "Sono contento che su questo la nostra Regione sia una avanguardia italiana". Poi una battuta - "se ce l'ha fatta il Lazio..." - e il riferimento alla Costituzione. "Per me questo non è altro che rispettare la nostra carta costituzionale.  Costituzione. L'apertura di questo luogo dimostra una cosa semplice e rivoluzionaria: si può cambiare e cambiare non vuol dire distruggere ma costruire".refuge 9-2

Quattro stanze doppie con lettini singoli, due bagni, una cucina, una stanza per un operatore, un tavolone di legno per la mensa e un ingresso con un divanetto dove avverranno i primissimi colloqui con gli esperti del settore, per le prime valutazioni del trauma subito. "Ho lavorato negli Stati Uniti con il mondo LGBT, ragazzi che avevano subito traumi di vario genere" racconta Daria Russo, di Croce Rossa Italiana, coordinatrice del progetto. 

"Hanno già chiamato in diversi al Gay center per sapere quando aprivamo, accoglieremo ragazzi dai 18 ai 26 anni, per un periodo che può andare dai 6 ai 12 mesi. Ma stiamo pensando anche a un tipo di accoglienza più rapida, magari anche di una settimana per ragazzi e ragazze che hanno traumi più lievi, che magari hanno bisogno di un appoggio prima di riprendersi da una brutta lite o da un brutto scontro". La fascia d'età è scelta per comare un vuoto. "I minori sono già di per sè più tutelati. Una volta maggiorenne chi subisce discriminazioni o violenze rischia davvero di restare solo". 

Le vittime potranno contare 7 giorni su 7 e h24 di supporto psicologico e legale, oltre a servizi di orientamento scolastico e professionale, di mediazione con i servizi sociali, mediazione culturale e con i familiari. Per accedere alla struttura sarà possibile contattare il Gay help line al numero verde 800 713 713.

L'inaugurazione del centro Refuge Lgbt

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A Roma la prima casa per i gay vittime di violenza, Zingaretti: "Non resterete soli"

RomaToday è in caricamento