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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Multagate, giornata di crisi per Marino poi la difesa della maggioranza: "E' un attacco politico"

Giornata nera ieri per il Campidoglio. La 'smentita' del senatore Augello si è abbattuta come un terremoto sulla stabilità del sindaco. In tarda serata la riunione di maggioranza

È arrivata a tarda serata la difesa della maggioranza verso il sindaco Ignazio Marino sul caso delle otto multe prese per aver circolato nel centro storico con un permesso ztl scaduto ma mai pagate : “È del tutto evidente che il sindaco di Roma è bersaglio di un attacco politico a fronte di una mera dimenticanza amministrativa degli uffici competenti, nel processo di rinnovo del permesso di accesso allo ztl”. Sono queste le prime parole 'ufficiali' che arrivano dal Campidoglio al termine di una giornata convulsa durante la quale il silenzio del primo cittadino è stato riempito solo dal rincorrersi di voci incontrollate di dimissioni.

A tenere banco per tutta la giornata abbattendosi come un terremoto sull'amministrazione Marino è stato l'attacco sferrato in mattinata dal sentore Ncd Andrea Augello che carte alla mano ha voluto dimostrare l'assenza di manipolazione del sistema informatico capitolino, come invece denunciato dallo stesso Marino ai Carabinieri. “Non c'è stata nessuna manipolazione sul sistema informatico che gestisce i permessi ztl” ha spiegato ai giornalisti. “L'hacker è Marino” ha ironizzato. Ma la notizia è una bomba che nessuno per ore dal Campidoglio è in grado di disinnescare. Un silenzio che imbarazza. Le affermazioni di Augello attendono una risposta. Ma dallo staff del primo cittadino solo silenzio.

Marino sfugge ai giornalisti che lo attendono fuori da palazzo Valentini al termine della conferenza della Città metropolitana. Utilizza uscite secondarie sul retro. Si allontana con la bicicletta. Poi nel pomeriggio, dopo aver rischiato di cadere di fronte ad un 'agguato' della troupe televisiva delle Iene, sceglie l'auto di servizio. Quando, intorno alle 19, convoca d'urgenza con un sms una riunione con i rappresentanti dei partiti di centrosinistra in Assemblea capitolina e della sua squadra alcuni giornali, tra cui anche il quotidiano del Pd, l'Europa, pubblicano scenari con possibili dimissioni. Si parla del sindaco ma anche del suo capo di Gabinetto Luigi Fucito nel tentativo di uscire dall'impasse individuando in lui il responsabile del pasticcio. Lui però ai giornalisti risponde: "Non c'è nessun coinvolgimento del Gabinetto, quindi non saprei". E sarebbe stato lo stesso sindaco a 'difenderlo' con queste parole: “La gente che lavora 24 ore al giorno non la caccio per una semplice dimenticanza”.

Alla fine la denuncia di Augello viene liquidata così: “I capigruppo e il coordinatore di maggioranza, respingono con forza e decisione il tentativo della destra di sminuire il nuovo corso impresso dal sindaco Marino all'insegna della trasparenza e della difesa degli interessi di Roma e dei romani”. Il rimando è nuovamente alla denuncia del primo cittadino sulla violazione del sistema informatico, smentito da Augello, sulla quale però i carabinieri stanno indagando e la Procura di Roma ha aperto un fascicolo: “Saranno le autorità competenti ad accertare ogni eventuale responsabilità su quanto accaduto” concludono in una nota congiunta i capigruppo di maggioranza in Campidoglio, Massimo Caprari (Centro democratico), Luca Giansanti (Lista civica Marino), Gianluca Peciola (Sinistra, ecologia e libertà) e Giulia Tempesta (Partito democratico) insieme al presidente dell'Assemblea capitolina, Mirko Coratti, e al coordinatore della maggioranza, Fabrizio Panecaldo.

Ed è proprio quest'ultimo a provare a mettere un punto fermo: "Ho la netta sensazione che se avessimo fatto questa riunione 5 giorni fa non sarebbe successo nulla, oggi abbiamo semplicemente preso atto della verità: c'è stato un errore amministrativo, quello di non chiedere il rinnovo del permesso del sindaco, che competeva agli uffici capitolini e su cui si è montato un caso politico” ha spiegato. “In via d'istituto, il sindaco di Roma ha un permesso che va rinnovato ogni anno ma semplicemente chi doveva farlo l'ha dimenticato". Ma le indagini in merito a una presunta violazione del sistema informatico proseguono: “Quello è un altro tema: il sindaco ha fatto una denuncia e ora chi sta indagando va avanti. L'intrusione è stata verificata e denunciata ma all'origine c'è comunque una mera dimenticanza sul rinnovo, che doveva essere fatto dagli uffici capitolini".

La giornata si conclude senza alcuna dimissione. La maggioranza si compatta attorno al sindaco ma è chiaro che il caso delle multe non pagate potrebbe non essere chiuso con un semplice comunicato. Alla 'smentita' di Augello, almeno per ora, risponderà il lavoro di carabinieri e Procura. Il consigliere Roberto Cantiani ha annunciato che presenterà una mozione di sfiducia in Aula Giulio Cesare. In tarda serata è il premier Matteo Renzi a rispondere freddo: “Credo che le vicende legate alle realtà locali vadano lasciate alle realtà locali”. Poi prende le distanze: “Non conosco la vicenda. Un sindaco deve essere giudicato per quello che fa. Se sbaglia è giusto che paghi, se fa bene è giusto che vada avanti".

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