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Caso Lozzi: “Beffa da parte del III Municipio, i custodi vanno tutelati”

"Da tempo la categoria dei custodi dei plessi scolastici è costretta a lavorare in condizioni di totale insicurezza"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

«Da tempo la categoria dei custodi dei plessi scolastici è costretta a lavorare in condizioni di totale insicurezza, sia per quanto riguarda la loro situazione contrattuale che per la loro incolumità. Il caso più eclatante è stato quello di Gino Lozzi, custode in pensione della scuola media Toscanini, picchiato a sangue lo scorso 9 novembre. Adesso, come apprendiamo dalla stampa, oltre al danno si aggiunge la triste beffa di un'amministrazione che, dopo non essersi degnata di andarlo a trovare in ospedale, a quanto si apprende da una nota del Municipio III, sostiene che Lozzi occupasse "senza titolo l'immobile adibito ad alloggio del custode della scuola" definendo quindi "complicato" rimediare ai danni edilizi subiti. Non si può far finta di non sapere che il signor Lozzi è stato aggredito perché di intralcio, con la sua presenza, a dei rapinatori che volevano saccheggiare la scuola. I custodi vanno tutelati».

E' quanto dichiara Cinzia Pellegrino, referente per romana del Dipartimento di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale dedicato alla tutela delle Vittime di violenza.

Rincara la dose Massimo Greco, portavoce del circolo territoriale Talenti: «Il III Municipio parla di "assenza di un regolare contratto di locazione", ma non può non sapere che dal 2009 tale contratto viene periodicamente rinnovato e che lo scorso 12 novembre la commissione Patrimonio di Roma Capitale, su sollecitazione di Fabrizio Ghera, ha approvato una delibera da sottoporre all'Assemblea Capitolina con oggetto proprio la regolamentazione della situazione contrattuale dei custodi e la messa in sicurezza delle loro abitazioni. Ci auguriamo quindi che la deprecabile presa di posizione da parte del III Municipio sia uno strafalcione al quale si voglia subito porre rimedio. Ma con i fatti e non con le parole, approvando la delibera proposta dalla Commissione».

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