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Case ai rom, la notizia della pre-infrazione dell'Ue verso il Lazio solleva la polemica di Salvini. La Regione: "Conclusa dal 2016"

La pre-infrazione era stata aperta nel 2012 in tutte le regioni italiane. Il vicepremier attacca: "Una follia"

E' di nuovo polemica sull'assegnazione delle case popolari ai rom. Questa volta, a sollevarla, la notizia di una procedura di pre-infrazione da parte della Commissione europea nei confronti della Regione Lazio in relazione all'assegnazione delle case popolari. Una notizia diffusa dopo la lettura di oggi in Aula alla Pisana della relazione informativa annuale della Giunta al Consiglio regionale, relativamente al 2018 sulla partecipazione della Regione Lazio alle politiche dell'Unione Europea. L'assessora regionale al Bilancio, Alessandra Sartore però ha specificato: "E' stata conclusa nel gennaio 2016 e da quel momento la Commissione non ha espresso pareri nel senso di un’apertura formale dell’eventuale procedura di infrazione". E ancora. "La relazione fa riferimento allo stato dell'arte". 

In particolare la Commissione europea aveva chiesto alla Regione informazioni aggiuntive in merito alla legge 12 del 1999, che disciplina le funzioni amministrative regionali e locali in materia di edilizia residenziale pubblica, ai fini di valutare il rispetto della direttiva 2000/43/ce sull'uguaglianza razziale. Secondo quanto scritto nella relazione informativa annuale, il sospetto era che "le popolazioni rom sarebbero discriminate essendo richiesti requisiti quali la residenza e lo sfratto che, per la loro situazione di fatto, non sono in grado di dimostrare". Lo stesso documento riporta: "In data 5 gennaio 2016, la Commissione europea ha chiuso negativamente il caso Eu Pilot 3945/12/Just, riservandosi di avviare la procedura di infrazione ai sensi dell'articolo 258 Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (Tfue)", si legge ancora. 

L'assessora, con una nota, ha precisato "che nel 2012 la Commissione europea ha aperto un’analisi di pre-infrazione con l’obiettivo di verificare, per tutte le regioni d’Italia, le normative di accesso della popolazione rom agli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Tale condizione di pre-infrazione ha riguardato la legge regionale 12/1999 ed è stata conclusa nel gennaio 2016 e da quel momento la Commissione non ha espresso pareri nel senso di un’apertura formale dell’eventuale procedura di infrazione. Quanto riportato oggi nella mia relazione in Consiglio regionale, fa esclusivamente riferimento allo stato dell’arte e, come corretto, segnala che, nell’eventualità della procedura di infrazione, la Regione si troverebbe nelle condizioni di dover valutare la compatibilità della Legge regionale 12/1999 con la Direttiva 2000/43/CE”.

La notizia ha sollevato la polemica del ministro dell'Interno e vicepremier, Matteo Salvini: "La Commissione europea insiste per l'assegnazione delle case ai Rom. Follia. Ennesima ragione per votare Lega domenica 26 maggio". 

Lo ha seguito anche la presidente di Fdi, Giorgia Meloni: "Siamo alla follia.  Ecco un motivo in più per andare in Europa per cambiare tutto. Fratelli d'Italia vuole affermare un principio chiaro: prima gli italiani nei servizi sociali, gli asili nido e le case popolari", ha scritto su Facebook. Ha aggiunto Fabrizio Ghera, consigliere regionale di Fdi e candidato alle Europee: "Non bastava la sindaca Raggi ad assegnare case ai nomadi e a non smantellare i campi in città che invece aveva promesso di chiudere. Adesso ci si mette anche l'Unione Europea, la stessa che si preoccupa del diametro delle vongole, che oggi interviene a tutela dei rom". 

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