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Case prima dei servizi, la delibera di Caudo ferma in commissione: due mesi per l'approvazione

Alla fine del 2013 le polemiche in merito alla proroga 'prolungata' a 12 mesi della delibera che permette la realizzazione delle residenze prima dei servizi. Approvata dalla giunta l'8 ottobre, il nuovo provvedimento non è ancora arrivato in Aula

Servizi prima delle case. Il dibattito non interessa solo il Piano Casa in discussione alla Regione Lazio dove un emendamento del Movimento cinque stelle, passato in un momento di 'distrazione', impone che prima di ogni ampliamento di cubatura vengano realizzati non solo i servizi primari, come strade e fogne, ma anche quelli secondari, come asili, scuole e mercati. Anche in Campidoglio è attesa l'approvazione definitiva del Nuovo Schema di Convenzione Urbanistica al vaglio degli uffici dell'assessore all'Urbanistica Giovanni Caudo che, tra i tanti punti, regola anche i tempi di realizzazione dell'edilizia residenziale e quelli delle opere di urbanizzazione.

Uno schema atteso da ormai più di un anno che sarebbe dovuto essere pronto nel novembre del 2013, mese di scadenza del precedente provvedimento, e che, tra le polemiche di chi riteneva sufficiente una proroga di 6 mesi, è stata prolungata per altri 12. Ma a distanza di quasi un anno il provvedimento non è ancora pronto. Approvato dalla giunta capitolina lo scorso 8 ottobre è ora in commissione Urbanistica. Solo in seguito passerà al vaglio dell'Assemblea per la sua definitiva approvazione.

"Il nuovo schema di convenzione (ex 84 ed ex 70) atterra in Commissione Urbanistica dopo 15 mesi” il commento di Daniele Frongia, consigliere capitolino del Movimento cinque stelle. “La attendevamo lo scorso anno. È un provvedimento molto corposo che stiamo analizzando punto per punto. Vedremo se, come la 70, va incontro ai costruttori in tempo di crisi, oppure sarà equilibrata e si faranno gli interessi (anche) dei cittadini".

Nonostante il carattere tecnico del provvedimento, sul punto, nel dicembre scorso, si erano sollevate forti polemiche. In particolare, il vecchio schema di convenzione della delibera 70 conteneva una misura 'anticrisi' per gli imprenditori edili introdotta nel 2011 durante l'amministrazione Alemanno che prevedeva la possibilità di realizzare l'edilizia residenziale prima delle opere di urbanizzazione. Una misura utile, secondo i proponenti, a generare le risorse utili all'edificazione molto favorevole ai costruttori. Questa delibera, la n. 70, scadeva il 22 novembre 2013 in quanto era stata introdotta come 'temporanea' misura anticrisi.

Non essendo pronto un nuovo schema, in Aula Giulio Cesare approdò una delibera con la proroga. I sei mesi iniziali, che sarebbero scaduti a giugno, vennero raddoppiati grazie all'approvazione di un emendamento proposto dal consigliere di opposizione Roberto Cantiani ma appoggiato dal Pd capitolino. Inevitabili le polemiche. 35 tra consiglieri e assessori capitolini e municipali di Sel firmarono un documento a sostegno dell'assessore Caudo contro la decisione di parte della maggioranza di prorogare “un'urbanizzazione selvaggia”. I consiglieri democratici si difesero: “La delibera 70 è arrivata in assemblea capitolina proprio perché proposta dall’assessore Caudo in giunta. Lo stesso assessore, del resto, appena insediatosi 6 mesi fa disse pubblicamente che non vi sarebbe stato bisogno di un’ulteriore proroga della delibera in quanto egli stesso avrebbe elaborato un nuovo schema di convenzione da sottoporre all’Assemblea capitolina” affermarono facendo capire che la proroga di un anno era stata approvata solo per lasciare più tempo all'assessore. “Nulla toglie che un nuovo schema possa sostituire comunque la proroga anche prima della scadenza”. Ma la dead line è quasi arrivata e il provvedimento sembra essere impantanato in commissione e lontano dall'approdo in Aula.

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