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Pietralata, case popolari al freddo da due mesi: "Così Simone rischia la vita"

Simone è disabile, costretto e letto e attaccato a un respiratore. La denuncia della madre

"Se mio figlio si dovesse raffreddare potrebbe non superare l'inverno". Chiara Bonanno sembra aver raccolto tutte le forze che le sono rimaste quando, con un sospiro, inizia a raccontare l'incubo in cui si è ritrovata a vivere da un paio di mesi. Nononostante l'arrivo dell'inverno i riscaldamenti della casa popolare comunale in cui abita con il figlio disabile, una "disabilità plurima gravissima complessa", in via Sante Bargellini a Pietralata, non funzionano e il suo appartamento è scivolato, giorno dopo giorno, nel gelo sempre più pungente che stringe come in una morsa anche Roma. 

Il figlio, Simone Madussi, ha 22 anni e il suo giovane corpo sopporta su di sè "sette tipi di disabilità diverse, e una da sola basterebbe per essere definito grave" racconta la madre. "Da qualche anno è costretto a stare a letto, ha bisogno di un respiratore, soprattutto la notte, ed è obbligato a ricorrere all'alimentazione artificiale. Ha anche problemi di dolore neuropatico", il suo cervello riceve in maniera cronica segnali di dolore, "e questo lo obbliga ad una terapia costante". Il freddo che attanaglia le stanze al settimo piano di uno dei sei palazzi di case popolari di via Sante Bargellini "peggiora le sue condizioni". Fino alle conseguenze più impensabili. 

"I termosifoni non funzionano dall'inizio dell'inverno" denuncia Chiara. "Ogni tanto li accendono al 30 per cento, i piani più bassi si riscaldano ma noi al settimo non abbiamo speranza". Gli uffici comunali sono a conoscenza della situazione. "Ci hanno detto che c'è un problema alla caldaia e che sistemeranno la situazione al più presto ma i giorni passano e ormai siamo pronti a trascorrere anche il Natale al gelo". Nei sei palazzi "vivono circa 600 persone. Ci sono tanti anziani, bambini piccoli e c'è mio figlio. Sono terrorizzata alla sola idea che si possa raffreddare".

La sua stanza è stata trasformata in una sorta di fortino barricato con condizionatore e stufette elettriche. Tutto attorno, una casa gelida tanto che Chiara si chiede come abbia fatto a non ammalarsi lei stessa. "Questi continui sbalzi di temperatura fanno peggiorare le sue condizioni di salute. Devo cambiare molto più spesso i filtri al respiratore per via dell'aria che si crea riscaldando in questo modo la stanza. Gli infermieri che lo seguono si sono ammalati". Domenica Simone aveva le gambe e i piedi congelati "così gli ho messo un coperta termica per cercare di riscaldarlo. L'ho lasciata al minimo ma forse l'ho tenuta troppo". Risultato: "Le sue gambe sono tutte chiazzate per via della rottura dei capillari".

Utilizzare la corrente elettrica, poi, ha un costo che Chiara non si può permettere. "L'ultima bolletta dell'elettricità è schizzata a 600 euro. Non so nemmeno come pagarla". Chiara, che deve seguire suo figlio 24 ore al giorno, vive della pensione di invalidità di Simone. "Data la gravità della situazione arriva a circa 1200 euro al mese. Possono sembrare tanti ma almeno 600 euro al mese li spendo in medicine. Molti altri finiscono nell'assistenza notturna. Tiriamo avanti da anni con la beneficenza. A volte arrivo al punto di non mangiare perché non so come pagare il cibo". E la bolletta pesa come un macigno su questo bilancio invernale. 

Fino a qualche anno fa Simone, nonostante la sua disabilità, riusciva ad andare a scuola. "Ancora oggi i suoi compagni di classe vengono a trovarlo". Ma negli ultimi anni la sua situazione si è aggravata fino a non potersi più alzare dal letto. "Gli assistenti sociali del municipio conoscono la gravità della situazione". Anche il sindacato Asia Usb si è attivato per cercare di risolvere il problema. "Sembra che a nessuno interessi di questa situazione. Sono terrorizzata. Non possono lasciarci qui così".   

"Non è possibile che le case popolari del Comune di Roma versino in questo stato di degrado e di abbandono" denuncia Michele Giglio di Asia Usb. "La situazione di Simone è molto grave ed emblematica ma a dicembre come organizzazione sindacali abbiamo denunciato più volte al Comune che decine di palazzi di case popolari sono rimaste senza riscaldamento". Non ci sono solo le case di via Sante Bargellini "la cui scarsa manutenzione denunciamo da anni. Ma anche quelle di Casal Bruciato, dell'Albuccione e Colleverde a Guidonia, Casal Bertone. Senza considerare che nel caso in questione il Comune non è proprietario degli appartamenti ma paga un affitto agli ormai ex enti Inpdap e Inpdai". Conclude Giglio: "La battaglia di Simone dura da anni. Con l'amministrazione Marino siamo riusciti a far allargare una finestra per fargli vedere la luce del sole ma la sua carrozzina non passa nell'ascensore e qualsiasi tentativo di farlo spostare in un appartamento al primo piano è stato inutile". 

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