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Emergenza casa, Caudo: "Sbloccato l'iter per 9 mila alloggi sociali"

L'assessore alla Trasformazione Urbana ha spiegato a Romatoday i particolari degli interventi individuati dal Comune: "Sono iniziative concrete e misurate"

Novemila alloggi, tra affitto a prezzi calmierati, inferiori al libero mercato, e vere e proprie case popolari. La notizia, comunicata con una semplice nota dell'assessorato alla Trasformazione Urbana, è passata quasi inosservata nonostante l'emergenza abitativa, in particolare quella della Capitale, abbia occupato non poco l'agenda del sindaco Ignazio Marino negli ultimi giorni. I giornali l'hanno letta come un tentativo di risposta del Campidoglio alle migliaia di persone accorse in piazza per chiedere, tra le altre cose, un blocco generalizzato per gli sfratti e finanziamenti per l'edilizia sociale. I movimenti in piazza si sono dimostrati indifferenti “di fronte a provvedimenti di cui non sappiamo nulla nonostante i tavoli e il dialogo aperto con l'amministrazione comunale”.

All'assessore alla Trasformazione Urbana, Giovanni Caudo, abbiamo chiesto di spiegarci i diversi interventi messi in campo. “Si tratta di una serie di iniziative concrete e misurate, molte delle quali già avviate negli anni scorsi, e quindi di veloce attuazione” spiega Caudo.

La prima proposta riguarda il completamento dell'iter di due bandi emanati nel 2010 dall'allora amministrazione Alemanno volte al reperimento di alloggi in housing sociale, ovvero case da affitare o vendere a prezzi inferiori a quelli di mercato ma più alti rispetto a una casa popolare. “Il primo riguarda la possibilità di cambiare la destinazione d'uso di edifici non residenziali e l'altro è relativo ad alcune aree che da Piano regolatore sono già edificabili” spiega l'assessore. “Abbiamo valutato le proposte arrivate all'amministrazione capitolina dagli operatori privati che avevano risposto al bando. Una parte di queste ci è sembrata idonea per questo l'amministrazione è decisa a portare a termine le procedure avviate con il bando”. Sul totale degli alloggi che verranno realizzati con questa operazione, quelli che verranno affittati a canoni 'ribassati' sono “290 per il primo bando e 690 per il secondo”.

Altri 4 mila alloggi invece arriveranno dai cosiddetti Piani di Zona, ovvero palazzine o gruppi di immobili realizzati da cooperative con agevolazioni comunali e regionali che verranno affittate per 25 anni, con possibilità di riscatti al termine, a prezzi ribassati rispetto a quelli del libero mercato. “Si tratta di 14 dei 28 Piani di Zona individuati nel 2006 dall'allora amministrazione Veltroni. Abbiamo deciso di partire da quelli più facilmente attuabili” spiega Caudo. “Queste case dovrebbero essere pronte entro due o tre anni”.

Infine le case popolari. In tutto si calcola 4 mila alloggi in parte già realizzati e in parte da costruire con finanziamenti regionali. “Queste case sono destinate alle famiglie in graduatoria con dieci punti per una casa popolare”. Entro il 2014 ne saranno disponibili 600: “Circa trecento arriveranno dal recupero, già finanziati, di alcuni immobili; altrettante invece verranno dal turn over di gente che lascia le proprie case popolari. Queste verranno assegnate a chi ne ha diritto”. Le altre 3500 verranno realizzate “ex novo su aree di proprietà dell'Ater e verranno costruite con finanziamenti regionali”.

“Le procedure necessarie a questa operazione coinvolgeranno positivamente anche le imprese, che potranno godere di finanziamenti regionali per circa 30 milioni di euro l'anno nei prossimi 3 anni” conclude Caudo.

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